PREMANA – Ha tutelato gli interessi di Comune e Comitato, ma accanto alla professione legale è anche presidente del WWF Lombardia e per questo l’avvocato Paola Brambilla ha deciso: chiederà un incontro al commissario prefettizio recentemente insediatosi Marcella Nicoletti per affrontare gli sviluppi della vicenda della centrale idroelettrica in val Fraina. Questione così contorta e “scottante” da aver fatto cadere la giunta Fazzini e portato, appunto, al commissariamento del municipio premanese.
“Ho intenzione di verificare insieme al commissario nominato dalla Prefettura – racconta Brambilla a VN – per esporre le mie valutazioni sull’opportunità di rinviare alla prossima amministrazione comunale ogni tipo di decisione in materia. Posto poi che come già osservato, ci deve essere la ripetizione della V.i.a. (la Valutazione di Impatto Ambientale, ndr) e comunque la questione degli usi civici deve essere approfondita tenendo conto delle esigenze in primis del territorio”.
Intanto, rimane inevasa la diffida avanzata al Comune dalla Bissi (o meglio dall’azoienda del gruppo, la Energia Futuro): la ditta valtellinese ha chiesto ufficialmente lo sgravio dell’uso civico nell’area dove vuole insediare la centrale e per legge il Comune ha 90 giorni di tempo per rispondere se vuole evitare conseguenze anche legali. Nel frattempo però l’amministrazione a cui la holding si è rivolta è caduta. Prevedibile un rinnovo della richiesta, questa volta indirizzata al Commissario Nicoletti – e a quel punto i famosi tre mesi di tempo ripartiranno. Facile allora che la vice prefetto si trovi costretta a prendere una decisione, in un senso o in un altro. Non prima, come ha già premesso ieri, di avere fatto un giro di orizzonte sentendo tutte le parti in causa.
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