Ieri sera, nel bel mezzo di una serata musicale, organizzata a Margno dal Ragno Orobic Pub, alle 10 suonate da poco, siamo stati risvegliati bruscamente dalla chiamata da parte delle forze dell’ordine. Erano già arrivate quattro segnalazioni per musica troppo alta e di conseguenza, abbiamo abbassato quasi del tutto il volume, onde evitare ulteriori problemi, nonostante il regolare permesso fino alle ore 24. Inevitabile la delusione e la rabbia, soprattutto pensando a chi si sforza di organizzare qualcosa per residenti e villeggianti (e io voglio ringraziare le pro loco, i Comuni, le associazioni che nonostante le difficoltà continuano a farlo).
Probabilmente la realtà dei fatti risiede nel cambiamento di buona parte dei villeggianti che popolano l’Alta Valsassina. Anni or sono c’erano gruppi di animazione e serate quasi tutti i giorni a Margno, Casargo e Crandola. Ora a diverse persone ne danno fastidio molte meno. Credo che anche il silenzio abbia valori aggiunti, ma anche un po’ di sano divertimento non guasti. Penso anche ad un villeggiante di una certa età, che voglia magari vendere una casa qui: un ragazzo la prenderebbe in un posto in cui alle 22 si viene silenziati?
Certamente molte colpe del declino dell’Alta Valle risiedono in ciò che abbiamo ereditato noi giovani negli anni: curando più il campanilismo e non unendo le forze, le nostre offerte sono solo andate al ribasso, inesorabilmente, andando ad intercettare quel che rimane del turismo anziché quello che vale. Ma su quello poco c’è da fare, mediamente c’è ancora chi guarda alla propria pianta di pomodori, perché deve essere più rigogliosa di quella del vicino.
Nonostante ciò, alla serata di ieri non sono mancati villeggianti e li ringrazio. Abbiamo bisogno anche del loro supporto per non scoraggiarsi di fronte a certi eventi… e magari stasera con il liscio ci sarà presente anche qualcuno che ieri si è lamentato… quel che conta è che non ci si fermi, “The Show Must Go On”.
Ho vissuto tre anni a Milano e lì la musica e il “casino” ci sono tutta la settimana, penso siano tollerabili anche qui dieci giorni su 365 in cui vengono effettuate serate all’aperto.
Altrimenti rimaniamo solo quelli della Taragna e della Luganega sui monti.
È vero che la nostra libertà finisce dove inizia quella degli altri: ma ci sono capricci belli e buoni e motivazioni serie, a voi la scelta di capire in questo caso dove siamo posizionati.
Credo sia importante anche metterci la faccia, io la metto, ma non sarebbe stato meglio che chi voleva lamentarsi cominciasse a passare a parlarci? Tutto ruota intorno al dialogo, necessario per non innalzare muri e polemiche, dettate anche da un momento di rabbia magari.
Abbiamo un territorio fantastico naturalmente e sarebbe bello unire le forze: dei paesi, dei residenti e dei villeggianti (quelli che hanno voglia di esserlo realmente). Sono certo che insieme si possa guardare al futuro con qualche speranza in più di ciò che ci ha consegnato il presente.
Luca Tagliaferri