BARZIO – Parte l’8 gennaio l’ultima fase del progetto “Chi ha paura della diversità?”, promosso dal COE – Centro Orientamento Educativo. È il cuore del progetto che vede coinvolti circa 600 bambini, alunni della scuola Primaria e della Scuola d’Infanzia, interessa tutti i paesi della Valle proponendo attività educative alle classi 3°, 4° e 5° delle Scuole Primarie di Premana, Casargo, Cortenova, Primaluna, Introbio, Pasturo e Cassina e alla Scuola per l’Infanzia di Ballabio. Il progetto ha preso avvio in estate con proposte rivolte agli adulti: un Convegno sul Mediterraneo tenuto presso la sede del COE a Barzio e con una rassegna cinematografica che ha presentato film provenienti da Italia, Tunisia, Burkina Faso, Marocco, Sudan e Ruanda, introdotti da esperti cinematografici e animatori interculturali.
Nei prossimi mesi, avvalendosi del libro “E tu chi sei? L’Okapi”, scritto dal lecchese Dino Ticli, autore di numerosissimi libri per ragazzi, e illustrato dall’artista Gianni Cella, il progetto “Chi ha paura della diversità?” offrirà alle scuole della Valsassina interessanti e divertenti momenti educativi nei quali i bambini saranno portati a riflettere sul valore e sulle opportunità di crescita che ogni incontro porta con sé. Muovendosi tra letteratura per l’infanzia e opere artistiche prodotte in diversi Paesi del mondo, i bambini potranno scoprire le loro capacità empatiche e le loro doti espressive e nello stesso tempo crescere come cittadini proiettati in una società che ha bisogno di coesione e di solidarietà.
Conosceranno la storia della piccola Okapi, un racconto di animali che ci parla degli uomini. Una storia di animali che rispetta le caratteristiche etologiche e ecologiche di ciascuno, ma che fa riflettere sulle varie culture e popolazioni umane.
La giovane okapi, alla ricerca della sua identità, grazie al suo aspetto così particolare che sembra riassumere le caratteristiche di diverse specie, vive una serie di avventure e di incontri che le permetteranno di capire che non esiste la “specie perfetta”, ma che ognuna è portatrice di ricchezza e che tutte insieme, proprio per le loro diversità, creano armonia. La protagonista imparerà il significato profondo della parola accoglienza e come sia importante la disponibilità ad accettare e a condividere, da ospite, diversi stili di vita. Infine la scoperta più grande: ogni singolo individuo è importante perché creatura unica e irripetibile.
Inoltre i bambini scopriranno il regno animale, a loro tanto caro, rappresentato con tecniche artistiche originali e provenienti da diversi Paesi del mondo: dalla Tenture del Benin che produce pannelli decorativi dal felice e acceso cromatismo, al Batik, nato in Asia, con cui si ottengono figure lavorando i tessuti con cera e tinture, ai dipinti su tela, vetro, seta, cortecce e ai ricami tra i quali gli spettacolari Nockshi Kantha dell’India. Così, aprendosi a conoscenze e scoperte nuove, i giovani alunni saranno più preparati alla società del futuro che li vede cittadini del mondo intero.
È per questo futuro di universalità che tutte le realtà sociali, e certamente in modo significativo la scuola, devono essere attente a liberarli dalla paura del diverso e offrire loro, attraverso la conoscenza e la consapevolezza di un di più positivo che ognuno può offrire, un orizzonte sereno e capace di progettare con lungimiranza un tempo sempre migliore. Certamente questo progetto è come una piccola goccia nel grande mare della vita, che però può far crescere la pianta della speranza e della fiducia presente in ognuno di noi, magari in germe ma pronta a fiorire.