In acqua ci sono già finiti dei bei soldi (nostri): qualche migliaio di euro naturalmente dalle casse pubbliche per elaborare un progetto senza grandi speranze, con allegato sondaggio tra la gente – la quale cosa volete che risponda alla domanda “Volete voi una piscina vicino a casa vostra?“…
Ufficialmente trattasi di 13.176 euro con procedura di affidamento diretto dalla Comunità Montana alla società La Mercurio srl di Olgiate Comasco.Più di 13mila euro di tutti noi per studiare una piscina che non si farà. Ed è presto detto perché: nonostante l’ammirevole dedizione di qualche Comune (specie di Centro Valle) e il supporto non proprio convintissimo della stessa CM, è chiaro che la famosa, necessaria, condivisione totale da parte delle amministrazioni che formano l’ente comunitario è un sogno ad occhi aperti. C’è chi la vuole fortemente, la piscina, ma bastano pochi a dire di no e puff! la chimera resta tale. Di municipi poco convinti ce n’è, anche se magari non tutti lo dichiarano esplicitamente per non fare la figura di quelli che affossano un progetto; ma puntiamo i fari su uno in particolare, ovvero quello di Colico – il più grosso di tutti i quasi 30 della CM. Ebbene, dopo l’ultimo incontro in materia è emerso che per costruire e gestire la piscina ipoteticamente basata ad Introbio servirebbero 5-6 euro per abitante, per vent’anni.
Stiamo bassi e calcoliamo in base alla cifra inferiore:
7.800 abitanti di Colico x 5 euro x 20 anni = 780mila euro
Colico dista da Introbio, sede suggerita finora per la famosa piscina dei sogni, qualcosa come 35 km e (dati stimati da Google) quasi un’ora di viaggio in macchina – neve permettendo, in stagione. Nel contempo, ci sono piscine fruibili dai colichesi a poca distanza dal centro dell’Alto Lario. Ad esempio quella di Morbegno: metà della strada rispetto alla collocazione valsassinese, una ventina di minuti per giungere in una bella struttura, già esistente e soprattutto… risparmiando 800mila euro.
Non sappiamo voi ma noi sceglieremmo di “stare“. A parte che di questi tempi investire quasi un milione su un impianto condiviso con decine di altri Comuni ha poco senso, molto meno ne avrebbe una scelta basata su una roba distante, costosa e soprattutto sulla carta. Almeno ad oggi.
Fin qui Colico. Ma sull’ipotesi introbiese esistono anche altri paesi scettici se non apertamente contrari. Cambiare zona scontenterebbe quasi solo il fautore n. 1 della piscina in Valle (Airoldi) e chi intorno a lui – come Primaluna – approva il progetto; inoltre, non è facile trovare un’area da destinare alla piscina che non c’è.
Insomma: tante chiacchiere, molti soldi da spendere e una sola certezza, ovvero quelli già investiti nel nulla.
13.176 euro.
Ne vale(va) la pena?
VN