AUTOMEDICA/LA “TRASPARENZA” E QUEL COMUNICATO CHE NON C’È (ANCORA)



Si ha un bel dire che serve “trasparenza” sul caso automedica (questione scottante, nonostante i tentativi di gettare ettolitri di acqua sul fuoco da parte delle autorità sanitarie, lecchesi e regionali). Lo ripetono proprio loro, i famosi vertici, un po’ tutti se ne riempiono la bocca poi però dal “Tavolo Bellano” – ovviamente interdetto al pubblico e ai media – le sole informazioni che escono sono quelle che i cronisti, in base alla loro abilità e alle relazioni di cui sono capaci, riescono a ricavare dalle proprie fonti.

Quelle ufficiali? Dormono.
Solitamente, eventi di una certa importanza come l’incontro di ieri all’ATS di Lecco vengono puntualmente “comunicati”, con note alla stampa stilate in poche ore dagli addetti alla bisogna e inviate alle diverse testate. Certo, nella maggior parte dei casi risultano “veline“, quasi sempre felpate nei toni e spesso prive delle notizie vere e proprie. Quelle, come sempre ci pensiamo noi a “distillarle”, un po’ dai comunicati e molto dalle nostre fonti. Ma sul
Tavolo di lunedì 12 giugno, ancora nulla.

Vero, l’incontro è durato parecchio (almeno due ore), ma si è pur sempre tenuto alle 10 del mattino. Di ieri. A distanza di quasi 24 ore, tutto ancora tace sul fronte della comunicazione – istituzionale.

Eppure la vicenda, lo ricordiamo per l’ennesima, è degna di tutto men che del silenzio ufficiale. Un vuoto assordante, in proporzione al peso di questa controversia (lo è, alla faccia di chi tenta goffamente di sminuirne la rilevanza. Chiedere conferma a quegli ‘appena 11mila’ che si sono riversati nella pagina social del comitato “Rivogliamo l’automedica”. Meglio ancora: domandare direttamente a un campione di passanti a Bellano e zone limitrofe che ne pensano del simpatico spostamento a Nord dell’automedica). Se poi ieri al suddetto Tavolo c’erano presenti 5 Comuni, un presidente di Ambito e un florilegio di tecnici della sanità, allora i casi sono due: o non ne valeva la pena, perché tanto è tutto deciso e il vertice era solo fuffa (dunque il silenzio del poi è legittimo) oppure c’è da chiedersi come mai tanta attesa, un giorno intero per non sapere dalle fonti ufficiali cosa si siano detti, in quella stanza.
In un mondo in cui le
news rimbalzano in pochi minuti, viene da pensare se non vi sia – a scelta o insieme – imbarazzo, censura, necessità di (lunga) elaborazione, consapevole attendismo o che.

E quindi, cari lettori, quando vi chiedete (se mai vi capita) quale sia il ruolo della libera informazione e perché in definitiva esistano ancora i giornali – nelle loro diverse forme – ecco, pensate al caso dell’automedica e a quell’assordante silenzio che da Lecco ammanta un po’ tutta la sponda Est del Lario, risalendo fin verso Colico e soprattutto lungo le valli interessate dalla presenza o meno della benedetta automedica.
Il silenzio a volte è d’oro. Ma stabilire quando lo debba essere e quando invece sia necessario il massimo della trasparenza, beh facciamo in modo che sia la gente a sceglierlo e non le “autorità competenti”.

E che si parli, presto e al meglio. Almeno quando si tratta del bene e della salute di tutti noi.

VN

.
PS Nella precedente occasione, incontro in ATS sull’automedica di Bellano del 5 giugno, il famoso per quanto felpato comunicato stampa giunse sulle nostre scrivanie nel pomeriggio, a poca distanza dal primo summit lecchese sulla controversia. Ma forse quella volta c’erano presenti personaggi di “maggiore spicco”.

 

 

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