BARZIO/SUEGLIO – Torna ospite della Rassegna organistica valsassinese Maxime Patel, poliedrico artista francese cui spettò il compito di chiudere la manifestazioni due estati fa, e anche questa volta regalerà sicuramente un concerto indimenticabile agli appassionati dell’organo Mascioni di Barzio. L’appuntamento di venerdì 10 agosto in Sant’Alessandro ha una traccia, “Capolavori nascosti della letteratura”, e uno svolgimento affidato a brani di Kuhnau, Soler, Liszt, Karg-elert, Lamy, Bach, Haydn, Labric e in conclusione una improvvisazione dello stesso Patel.
Nato in Borgogna nel 1977, Maxime Patel ha studiato armonia, contrappunto, composizione, accompagnamento, analisi e orchestrazione nei conservatori di Lione e Grenoble; al conservatorio internazionale di Parigi ha studiato scrittura musicale e improvvisazione legandosi in modo particolare all’estetica musicale di Jeanne Demessieux. Come compositore ha scritto opere per orchestra, pianoforte, voce, strumenti a venti e organo. Ha iniziato la sua carriera internazionale prima di terminare gli studi, con concerti in Europa, USA, Russia e paesi dall’Est, suonando anche per diverse emittenti radio e tv.
Si è distinto come accompagnatore di musicisti prestigiosi: solisti dell’Opera di Parigi, Coro dei bambini dell’Unione Europea, ma anche numerosi solisti. Oltre alla sua Antologia (Demessieux, Hakim…) che ha ricevuto il sostegno del Rotary Club e il video dedicato all’organo di Daniel Birouste di Roquevaire, ha inciso dischi di opere di Hakim, Naudy, e in dvd l’opera integrale della musica di Demessieux. Sta attualmente preparando l’incisione delle opere integrali per tastiera di Scarlatti padre e figlio. È stato premiato come “Organist of the year 2017” dalla rivista tedesca “Organ” con un conseguente concerto a Mainz insieme a Baptiste-Florian Marleoubrard; recentemente è stato pubblicato dalla Schott Music il Cd “L’Orgue virtuose” con estratti live di questo concerto.
È nato a Torino nel 1988 Stefano Marino, a cui è affidato il concerto di sabato 11 agosto sull’organo Bernasconi del 1900 nella parrocchiale di Sueglio. In programma brani di Handel, Claussmann, Schubert, Becker, Bach e Arrigo.
Stefano Marino, si è diplomato in organo e composizione organistica nei conservatori di Torino e Alessandria. Già allievo di L. Fornero, G. Cagnani e G. Gai, ha partecipato a diverse masterclass tenute da L. Lohmann, L. Robilliard, S. Kagl e M. Nosetti. È organista titolare della chiesa di S. Giovanni Evangelista, per la quale ha realizzato il progetto di ampliamento fonico del grande organo Bernasconi voluto da San Giovanni Bosco, ed è stato nominato organista assistente al grande organo Zanin del Santuario di Santa Rita in Torino; collabora come organista con la Cattedrale di Torino e con diverse realtà corali liturgiche, approfondendo parallelamente lo studio della musica sacra nell’omonimo corso accademico di specializzazione al Conservatorio di Novara. Si è esibito in diverse città italiane come solista e accompagnatore, spaziando dalla musica antica al repertorio contemporaneo, con particolare attenzione per la riscoperta del patrimonio musicale salesiano e piemontese. Parallelamente all’attività concertistica e didattica, ha lavorato come ricercatore e organologo, realizzando un volume che tratta del patrimonio degli organi siti nella città di Torino e lavorando costantemente in qualità di consulente con ditte organarie, Diocesi ed Enti piemontesi, esecutori di fama internazionale. Ha collaborato all’incisione di un CD, donato al Santo Padre Benedetto XVI, suonando all’organo “Bianchi” della chiesa parrocchiale di Romano Canavese, e ha registrato musiche organistiche per la televisione russa nella Cattedrale metropolitana di Torino, in occasione di un documentario sulla Sacra Sindone. È direttore artistico della rassegna organistica “Note per Don Bosco” e socio di A.S.P.O.R. Piemonte.
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