Il curriculum perfetto in assoluto non esiste, dal momento che ogni cv deve essere redatto tenendo conto del posto di lavoro per il quale ci si propone. Ciò non toglie che esistono alcune norme generali che devono essere rispettate per garantire un risultato efficace: la precisione, per esempio, ma anche la sintesi e la pertinenza. Un luogo comune forse troppo diffuso ma senza dubbio veritiero sostiene che il curriculum può essere paragonato a un biglietto da visita con il quale ci si candida per una certa mansione: di sicuro, deve essere strutturato e messo a punto per garantire il massimo della chiarezza e della semplicità.
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A che cosa serve un curriculum?
Uno dei primi obiettivi che un curriculum deve raggiungere è quello di catturare l’attenzione del datore di lavoro, ovviamente in senso positivo. La stesura di una biografia breve che elenchi le capacità di cui si è in possesso e le esperienze affrontate in passato, sia a livello di formazione che in ambito professionale, deve essere curata in ogni dettaglio, avendo l’accortezza che la lettura risulti scorrevole. Due pagine sono più che sufficienti per concentrare le informazioni realmente importanti e lasciare da parte quelle che non servono, mentre altrettanto preziosa è la lettera motivazionale
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La scelta del formato
Se non si sa come iniziare a scrivere il curriculum, può essere utile basarsi su un modello predisposto ad hoc: su Internet ce ne sono di vari tipi, e individuare quello più adatto ai propri bisogni non è sempre semplice. Puoi seguire questo link: formato di curriculum vitae, per avere una panoramica completa dei modelli e scegliere il tipo di cv più affine alle tue necessità. Per non sbagliare, ci si può affidare al modello europeo, una soluzione standard a cui si può ricorrere anche nel caso in cui si intenda inviare una richiesta a un’azienda straniera. In questo modello, ci sono specifici campi da compilare, tra i quali le competenze informatiche e le conoscenze linguistiche, oltre – ovviamente – alle esperienze di lavoro e ai titoli di istruzione. Chiaramente, essere in grado di valutare il datore di lavoro a cui ci si rivolge è importante per evitare di inviare cv non in linea con le caratteristiche distintive dell’azienda, dell’impresa o del professionista che si contatta.
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Gli errori da evitare
Ogni curriculum deve essere personalizzato in funzione della specifica posizione di lavoro per la quale ci si candida: un errore da non commettere assolutamente è quello di inviare a tutti lo stesso curriculum. Evidentemente, a seconda dell’azienda o a seconda del ruolo professionale può essere utile, di volta in volta, mettere in evidenza delle esperienze o delle abilità piuttosto che altre.
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Come già accennato, la lunghezza eccessiva è nemica di tutti i curriculum, mentre sarà apprezzata la brevità, da intendersi come capacità di sintetizzare in poche righe quel che si intende comunicare. Ogni datore di lavoro riceve vagonate di curriculum, ed è chiaro che una prima scrematura si basa anche sul numero di pagine da leggere: chi mai perderebbe mezz’ora per consultare e analizzare un cv lungo venti pagine? Sia chiaro: anche l’eccesso opposto deve essere evitato, e un curriculum di una sola paginetta appare fin troppo scarno, a meno che non si sia appena entrati nel mondo del lavoro.
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Strutturare le frasi in modo corretto e prestare attenzione alla grammatica sono obblighi da cui non si può prescindere se si vuol dare l’impressione di essere precisi e meticolosi. I contenuti devono essere scorrevoli e privi di refusi, anche perché un cv non è altro che lo specchio del modo di essere di chi lo ha compilato, ma anche del suo modo di lavorare: se ci sono errori o imperfezioni nel biglietto da visita con il quale ci si presenta, come si può sperare di suscitare una impressione positiva? Ecco perché è sempre bene rileggere, magari con il supporto di un’altra persona: quattro occhi sono più attenti di due.