PASTURO – Mentre il lavoro della nostra redazione prosegue, alla ricerca di un altro Cineforum italiano in grado di vantare mezzo secolo di attività continuativa (e fino ad oggi non se ne trova proprio uno così “storico”, con tanto di dibattito finale), quello valsassinese ha preso il via venerdì sera con il pluripremiato “La forma dell’acqua” di Guillermo Del Toro.
E a proposito di riconoscimenti, prima della proiezione inaugurale della cinquantesima edizione è stata consegnata una bella e meritata targa al giornalista e critico cinematografico Gino Buscaglia, vera “anima” di questo super longevo ma sempre fresco cartellone di film che prosegue imperterrito a cavallo di due millenni e per la specialissima stagione n. 50 propone venti serate con sorprese. E forse, preannunciano gli organizzatori, al termine del calendario delle proiezioni al cineteatro pasturese, potremo assistere a uno o più eventi straordinari – proprio in omaggio al clamoroso traguardo raggiunto dalla manifestazione culturale.
La formula è semplice quanto vincente: film di qualità ma anche qualche “provocazione” di Buscaglia, pubblico interessato e, a seguire, il famoso dibattito. Che a differenza di temutissime e imbarazzanti occasioni frutto di stereotipi (anche cinematografici: ricordate il Fantozzi costretto coi colleghi ad estenuanti dissertazioni del capo ufficio, coronate dall’esplosione della “cagata pazzesca” contro la Corazzata Potemkin?, ndr) qui è proprio il valore aggiunto dell’iniziativa, con commenti di livello, sollecitati dall’esperto critico lecchese.
E se lo spirito iniziale del Cineforum era quello un po’ rivoluzionario, quasi iconoclasta, della magmatica fine degli anni Sessanta dello scorso secolo, il minimo comune denominatore per nulla sbiadito nel tempo resta quello del tentativo di capire e interpretare, della scoperta di quell’arte magica che è il cinema, ancora in grado – ricorda lo stesso Buscaglia – di radunare decine di persone in una sala, strappandole dai divani di casa per un’esperienza nobile e costruttiva, più che mai “attiva”.
Dopo la prima serata ve ne saranno altre 19, per un cartellone eccezionale che presenta alcune chicche. Su tutte, la sezione “Grandi restaurati” con le versioni mai viste di Novecento di Bertolucci e di 2001 Odissea nello spazio di Kubrick – guarda caso nel cinquantenario dell’uscita nelle sale del capolavoro della fantascienza.