INTEGRARTI N°2, IN UN MINI GIORNALE ‘ALLEGATO’ A VN LE VOCI DAL CENTRO DI ACCOGLIENZA DI CREMENO



INTEGRARTI è il nome scelto per la festa del 29 giugno nel cortile del C.a.s. alle Casere di Maggio e seguendo quella intuizione si è voluto utilizzare lo stesso titolo per questo giornalino. Poche pagine, ma realizzate interamente dalla piccola redazione della classe di italiano del C.a.s. di Cremeno, nelle quali però diviene realtà una sfida che i ragazzi hanno accettato pur non celando timori e incertezze. L’idea di un giornalino del Centro è partita dalla cooperativa Tre Fontane (grazie alla direzione di Giuseppe Ranù e Federica Passaseo) ed è stata accolta da Valsassinanews e dal suo editore IperG mettendo a disposizione competenze e mezzi.

Per questo secondo numero di Integrarti la redazione ha incontrato il viceprefetto Stefano Simeone e preparato dei focus su documenti, lavoro e relazioni. Interessante e utile l’articolo sul lavoro nero. Si cambia discorso con la fine del Ramadan e la festa del Tabaski e infine il racconto del Gustamondo, protagonista la cucina dell’Africa occidentale.

 

IL LAVORO NERO, UN GRANDE RISCHIO 

Il lavoro nero è una possibilità per gli altri di guadagnare, però allo stesso modo noi sappiamo che il lavoro nero è un grande problema quindi la maggior parte delle persone che fanno questo lavoro sono degli stranieri e vengono da differenti paesi.
Foggia è una parte d’Italia in cui possiamo trovare questa situazione di lavoro nero perché è una grande zona d’agricoltura, allora là loro fanno le piantagioni di tante cose, ad esempio pomodori, peperoni, vigneti.

Le persone che lavorano là non hanno la busta paga. È un grande rischio. Per le autorità italiane il lavoro nero non è riconosciuto come un lavoro normale e quando una persona sta lavorando senza contratto è possibile anche che una persona lavora ma alla fine non può prendere i soldi. Puoi anche essere fermato dalla polizia quando una persona si trova nella condizione di lavoro che non è autorizzata dal governo italiano. Per la persona che sta lavorando con il lavoro nero non c’è assicurazione e non va bene lavorare senza una assicurazione perché puoi avere un incidente quando stai lavorando e non è possibile per le autorità darti un aiuto.

Achille

STEFANO SIMEONE, INTERVISTA AL VICEPREFETTO
AL VERTICE DELL’ACCOGLIENZA

Buongiorno, come sta signor vice-prefetto?
Molto bene, grazie, spero altrettanto anche lei.
Chi è Stefano Simeone?
In qualità di viceprefetto, sono un dirigente statale che lavora in Prefettura, quindi l’Ufficio che rappresenta lo Stato nella Provincia.
Qual è la sua funzione all’interno dello stato?
Attuare in Provincia, nelle materie di competenza, che dopo vedremo, le funzioni dello Stato.
Quali sono i compiti della Prefettura?
Sono moltissimi e diversi. Tra le più importanti nel settore dell’ordine pubblico, attività di coordinamento delle forze dell’ordine, ausilio nei confronti delle vittime dell’usura, e del racket. Nella sicurezza pubblica, rilascio dei porti d’arma, delle licenze di polizia, degli istituti di vigilanza e di investigazione. In protezione civile l’attività di coordinamento nelle ipotesi di eventi dannosi. Nei rapporti con gli enti locali gestiamo le fasi delle elezioni, si commissariano i Comuni in alcune gravi ipotesi. E, come vedremo, dopo, gestiamo tutta l’immigrazione a livello provinciale. Ma queste sono solo alcune funzioni.
Cosa pensa la gente del suo lavoro?
Ritiene che sia un lavoro importante, anche perché noi coordiniamo enti molto diversi fra di loro, e pertanto è una funzione prioritaria.
Per cosa vorrebbe essere ricordato dopo la fine del suo incarico?
Per un dirigente che ha fatto molto per la sua Comunità.
Qual è il ruolo della prefettura nell’ambito dell’immigrazione?
È importantissimo e sempre in crescita. Oltre al già rilevante compito inerente le istruttorie sulla cittadinanza e il nulla osta per i ricongiungimento familiare, attualmente gli attuali flussi immigratori hanno richiesto uno sforzo aggiuntivo.
Ci sono cambiamenti in corso?
Certo, e sono sempre proporzionati all’importanza che l’immigrazione riveste in tutti i Paesi.
In cosa consiste il rapporto tra prefettura e centri di accoglienza presenti sul territorio?
La Prefettura ha il compito di consentire la costituzione e la gestione dei Centri di Accoglienza Straordinari e di controllare il loro corretto funzionamento.

Daouda

 

GUSTAMONDO, DOMODAA IN TAVOLA DAL GAMBIA

Un altro giorno speciale nella storia del Cas di Cremeno. Il 12 settembre è stato molto importante per noi gambiani del centro, ci siamo alzati contenti e con gioia per una giornata molto speciale. In questo giorno abbiamo ricordato il suolo del Gambia, e il sorriso della west coast africana. Noi gambiani abbiamo cucinato il cibo tradizionale della nostra cultura. Questo cibo si chiama domodaa. Piace a noi tutti e a tutti noi mancava. Quindi abbiamo deciso di cucinarne e gustarne insieme con i nostri compagni rifugiati che vengono da differenti paesi.

Iniziamo a cucinare alle 9 di mattina insieme a Carmine Conte, il cuoco del Cas di Cremeno. Prima noi cuciniamo riso. Quando il riso è pronto tagliamo carne e cipolle e arachidi per il sugo. Per cucinare domodaa iniziamo con acqua, mettiamo la carne, poi il burro di arachidi e aspettiamo un po’, dopo mettiamo ancora pomodori e pepe. Infine mettiamo il dado e anche le cipolle per fare il sugo più buono.

In conclusione noi gambiani mandiamo un saluto speciale al direttore e allo staff del Cas di Cremeno per averci dato questa bellissima opportunità di condividere il nostro tradizionale cibo con i compagni rifugiati in questa situazione. Grazie a tutti per la gentilezza e partecipazione.

Bubacarr

 

LA FESTA DEL TABASKI, ULTIMA PREGHIERA DEL RAMADAN

Quanti giorni è durato il Ramadan?
Il ramadan dura 29 o 30 giorni dipende dall’anno. Per i musulmani è un periodo in cui, dopo aver mangiato all’alba, è vietato mangiare cibo e bere tutto il giorno, fino alla preghiera della sera e fino al tramonto del sole.

Che festa è stata celebrata il 21 agosto 2018?
I musulmani sono invitati a rispettare una celebrazione in onore del Hajj (pellegrinaggio). I musulmani devono andare a fare il pellegrinaggio alla Mecca, ma non sempre questo è possibile.

Che significato ha questa festa per i musulmani?
È una grande festa per tutti i musulmani di tutto il mondo. È anche un modo per i musulmani di dare gloria al nostro creatore Allah. Chi ha più possibilità deve dare qualcosa ai poveri e condividere con loro. È importante anche il pellegrinaggio perché Dio ti perdonerà i peccati, si deve chiedere scusa e perdono anche alle persone vicino a te.

Come si passa la festa di Tabaski nei vostri paesi?
Alhaz: La sera i giovani suonano il tam-tam e lo djambe e i giovani ballano ma questo succede solo nei villaggi e nelle piccole città. Nelle grandi città è diverso, nelle grandi città suonano e ballano musica moderna. La mattina tutti si svegliano poi escono fuori. Tutte le persone del villaggio pregano insieme nella piazza, fanno tre giorni di festa. Tutti sono contenti e portano i vestiti più belli e eleganti. La sera chi ha moglie va a salutare i suoceri o i genitori dei fidanzati.
Kane: L’intera famiglia si incontra durante la festa di Tabaski, ogni famiglia immola una pecora o un bue secondo i suoi mezzi finanziari, come un sacrificio.

Come avete trascorso la festa in Italia, a Cremeno?
Mamadou: Ognuno deve festeggiare secondo le proprie possibilità, la festa è obbligatoria per i musulmani però se non hai i soldi per comprare la carne non importa.
Djakardja: Noi ci siamo organizzati per chiedere ai dirigenti del nostro centro per fare una colletta di soldi. Loro hanno accettato. Quel giorno abbiamo fatto il saluto tradizionale, abbiamo pregato e abbiamo mangiato insieme. Questa occasione è servita per portare la gioia alle persone che vivono insieme in questo centro. Siamo contenti perché la festa è andata bene, per noi che siamo musulmani in questo paese, perché la festa era per tutti, per festeggiare tutti insieme una giornata speciale.

Achille

 

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INTEGRARTI
Realizzato in collaborazione con Valsassinanews.com
Edito da IperG srl.
Direttore Sandro Terrani. Coordinatore redazionale Cesare Canepari.
In redazione Achille, Alhaz, Bubacarr, Daouda, Tagne.

 

 

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