COMUNITÀ MONTANA – Si è concluso a settembre un anno di servizi di conciliazione sul territorio lecchese, per i quali le famiglie hanno potuto usufruire del sostegno dei voucher per l’accesso a servizi aggiuntivi di conciliazione.
La comunità montana Valsassina Valvarrone Val d’Esino e Riviera, in qualità di ente capofila dell’alleanza locale di conciliazione vita-lavoro del distretto di Lecco, ha messo in campo il bando pubblico per la concessione di voucher sociali per l’acquisto, fino ad esaurimento fondi, di servizi aggiuntivi territoriali pubblici o privati rivolti alla cura di minori/anziani/disabili. I servizi di conciliazione famiglia lavoro sono coordinati dall’Ats della Brianza.
“Il voucher sociale – spiega Manila Corti, responsabile servizi alla persona della Comunità Montana – ha come finalità principale quella di agevolare il mantenimento della condizione lavorativa e alleviare le fatiche di copertura degli ingenti costi che caratterizzano i servizi, attraverso un aiuto concreto alla famiglia con strumenti economici. Al fine di raggiungere questo obiettivo, sono stati attivati per il periodo che va dal settembre del 2017 a quello del 2018, due bandi “voucher”, con risorse complessive pari a 132.000 euro, il cui esito è stato per entrambi molto positivo con più di 1.000 istanze ricevute. In particolare, il secondo bando, appena conclusosi, ha avuto una grande affluenza con più di 700 istanze, di cui circa 200 (pari a circa il 30%) hanno trovato accoglimento, alcune non soddisfavano i requisiti necessari e altre 280 non si sono potute finanziare avendo esaurito le seppur ingenti risorse a disposizione”.
“I bandi pubblici per l’erogazione di voucher per l’accesso ai servizi aggiuntivi di conciliazione – spiega Federica Bolognani, assistente sociale ambito di Bellano della comunità montana che ha seguito in prima persona i lavori – si sono confermati, anche in queste due edizioni, di grande interesse per il territorio del distretto di Lecco. La maggioranza delle istanze ha riguardato i servizi estivi, per la prima infanzia e per le attività ludico-ricreative o sportive. Questo ci dice che tali servizi consentono una conciliazione pratica, reale e concreta, e che pertanto aiuti economici di questo tipo possono agevolare la frequenza e, di conseguenza, l’organizzazione dell’equilibrio tra vita e lavoro.”
Esprime soddisfazione anche il direttore sociosanitario dell’Ats Brianza Oliviero Rinaldi: “Parliamo di un grande risultato, un aiuto concreto alle famiglie nell’importante ottica della conciliazione tra la vita ed il lavoro. La nostra Ats attribuisce un valore davvero considerevole a queste buone pratiche, poiché il nostro lavoro non si esaurisce nell’erogazione di servizi sanitari e sociosanitari, ma anche nell’impegno per il raggiungimento di un benessere personale e sociale che riveste altrettanta importanza per promuovere la salute delle persone”.