VALSASSINA – Implicazioni etiche, rischio di “mercimonio” della donazione o legittimo desiderio di conoscenza reciproca tra chi riceve gli organi e i familiari di chi, dopo la morte, ridà la vita a persone bisognose di trapianto?
Il tema è delicatissimo e sta scuotendo le coscienze specie dopo il grande attivismo dimostrato dall’imprenditore brianzolo Marco Galbiati – oggi anche alla guida dell’APAF, azienda pubblica che gestisce il CFPA Casargo -, padre del giovane Ricky che si sta battendo per abolire l’anonimato nella donazione (Legge 91/1999) e rendere legittimo quel che al momento non è: la conoscenza reciproca, appunto, tra chi viene salvato e i parenti del donatore.
Sul tema abbiamo aperto poco fa il nostro consueto sondaggio-test on line, attivo fino a giovedì prossimo; si può votare nel box qui sotto, o nell’apposito spazio a destra nella homepage del giornale.
DONAZIONI DI ORGANI: GIUSTO CONOSCERE CHI LI RICEVE?
- No, ci sono implicazioni etiche (45%, 93 Voti)
- Sì, è giusto (33%, 69 Voti)
- Non si rischia il "mercato" degli organi? (11%, 22 Voti)
- Sono indeciso (9%, 19 Voti)
- L'argomento non mi interessa (1%, 3 Voti)
Totale votanti: 206
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