“LA VOCE DELLA TERRA”, A BARZIO IL SEMINARIO DI SENSIBILIZZAZIONE CON ESPERIENZE LOMBARDE E SVIZZERE



BARZIO – “Valorizzare e comunicare la tradizione: strumenti di partecipazione territoriale, occasione di conoscenza, confronto e condivisione di buone pratiche” è il seminario rivolto a Comuni, associazioni, istituzioni culturali e pro loco ospitato sabato dalla Comunità Montana. Il seminario è stato organizzato dalla Provincia di Lecco nell’ambito del progetto Interreg La voce della terra: canti e riti della tradizione – VoCaTe e ha raccolto le adesioni di rappresentanti di istituzioni, associazioni, musei ed ecomusei locali, interessati alla valorizzazione delle proprie tradizioni e del proprio patrimonio.

Dopo i saluti del consigliere provinciale delegato alla Cultura e al Turismo Luigi Comi e del presidente di Assemblea della Comunità montana Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e Riviera Ferruccio Adamoli, sette sono stati i preziosi interventi di esperti che hanno raccontato le proprie esperienze e metodologie raccolte in questo ambito.

Francesca Luisoni del centro di dialettologia e di etnografia di Bellinzona: Fino a che punto salvaguardare e promuovere? Breve riflessione sul patrimonio intangibile durante il quale ha espresso la sua riflessione sul patrimonio intangibile, portando come esempio diverse tradizioni e come queste si trasformano nel tempo.

Mark Bertogliati del museo etnografico della Valle di Muggio: Pratiche tradizionali e territorio. Esperienze e prospettive in Valle di Muggio. Ha illustrato il territorio compreso nel museo etnografico e le varie fasi storiche che hanno caratterizzato la nascita del museo, sottolineando la necessità di approcci innovativi e adattati al contesto attuale.

Massimo Pirovano del museo etnografico dell’alta Brianza: Il Meab: un museo di società. Ha portato a conoscenza la sua esperienza nel Meab, un museo di oggetti e di ambienti, di voci e di testimonianze, di scambi culturali e ha illustrato la definizione di un museo di società dove quest’ultima è oggetto di ricerche e di studi.

Maurizio Tondolo dell’ecomuseo delle Acque del Gemonese: Mappare le comunità: come condividere e comunicare l’identità e il patrimonio culturale di un territorio. Il caso studio di Montenars. Ha definito cosa caratterizza un ecomuseo con tre parole chiave: territorio, comunità, patrimonio. Poi ha illustrato ai presenti la storia e le modalità pratiche per realizzare una mappa di comunità; è indispensabile che ci sia la consapevolezza degli abitanti di un territorio e che siano organizzati incontri partecipativi come occasioni per giovani e anziani di descrivere il proprio ambiente di vita, attribuendo valore alle sue memorie e alle sue trasformazioni.

Nadia Fontana Lupi dell’organizzazione turistica regionale del Mendrisiotto e basso Ceresio: Esperienza delle Processioni della Settimana Santa di Mendrisio. Ha illustrato alcune delle peculiarità del Mendrisiotto che rendono il territorio ricco di offerte culturali, naturalistiche e artistiche che ne fanno una regione attrattiva di turismo. Ha portato a conoscenza dei presenti le Processioni della Settimana Santa di Mendrisio con video evocativi che hanno permesso di comprendere visibilmente il motivo per cui queste Processioni sono candidate alla Lista rappresentativa dei patrimoni culturali immateriali dell’Unesco.

Luca Ferremi del carnevale di Bagolino: Il carnevale di Bagolino, che dura da ben 500 anni. Ha spiegato la duratura e secolare tradizione del carnevale di Bagolino che raccoglie tante adesioni anche dalle nuove generazioni: circa 124 ballerini si prestano a danzare con costumi tipici sul sagrato della chiesa e di fronte alle case di chi offre le decorazioni per i copricapi dei danzatori. Una ritualità che negli anni ha incuriosito diverse personalità non solo lombarde, ma anche di nazionalità straniera.

Maria Agostina Lavagnino dell’archivio di Etnografia e Storia sociale Regione Lombardia: Presentazione dell’Inventario del patrimonio immateriale delle regioni alpine. Ha illustrato l’inventario del patrimonio immateriale delle Regioni Alpine, una delle misure adottate a seguito della Convenzione Unesco del 2003 che definisce il patrimonio culturale immateriale. Grazie a questo inventario sono state coinvolte le associazioni che operano nel territorio regionale lombardo e le comunità di pratica (depositari dei riti e dei saperi tradizionali) che hanno contribuito ad arricchire l’archivio di ritualità e di tradizioni dislocate lungo il territorio.

 

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