INTROBIO – Un “frammento” di storia valsassinese la singolare figura di Felice De Vecchi, storico proprietario di Villa De Vecchi, la tristemente famosa “casa rossa” della frazione di Bindo.
“Chi fu quest’uomo, al di la delle leggende, delle storie da paese spesso infondate e forvianti?”. Tempo fa a Introbio Alice Bitto rispose a questa domanda sviscerando i due volumi, da lei curati, del “Giornale di Carovana. Brano di un viaggio nell’Armenia, Persia, Arabia ed Indostan, fatto negli anni 1841-42“ (Luni Editrice, Milano 2016).
Il primo volume propone una riedizione, curata con apparato di note e introduzione sull’orientalismo ottocentesco, dei capitoli dati alle stampe solo nel XIX secolo. Il secondo volume presenta invece per la prima volta le sezioni dedicate alla traversata persiana (dal Capitolo Quinto al Capitolo Ottavo), e una scelta di disegni tratti dai chaiers di viaggio realizzati da Felice De Vecchi. Si tratta del frutto del ritrovamento e dello studio del manoscritto originale di Felice De Vecchi e del suo ricco archivio rimasto ignoto fino al principio del XXI secolo.
Felice De Vecchi (1816-1862) fu patriota, artista e viaggiatore milanese.
Tra il 1841 e il 1842 intraprese, in compagnia del naturalista ed entomologo Gaetano Osculati, un lungo viaggio attraverso le terre del Vicino Oriente: per la via del Danubio e del Mar Nero approdò a Costantinopoli, attraversò la Turchia e, seguendo le antiche vie carovaniere, percorse la Persia da Nord a Sud per toccare infine l’India e fare rientro per la via dell’Egitto.