Buonasera, da pochi anni sono tornata ad abitare a Primaluna (Vimogno), in una casa che confina con il Troggia. Sono molto dispiaciuta e amareggiata per le condizioni di trascuratezza in cui versa il torrente, che altro non è che la continuazione della meravigliosa Cascata, così ben illuminata a giorno anche nelle notti scure.
Spesso percorro la stradina che costeggia l’argine del Troggia. Oggi, come tanti altri giorni sono andata a camminare con il mio cane e osservando lo scorrere dell’acqua che si fa strada tra tanti ostacoli ho formulato un pensiero di ribellione verso i gestori del bene pubblico ed un altro di preoccupazione per le dimensioni del torrente che, grazie alla poggia, si sta ingrossando. Il letto del torrente è invaso da alberi che oramai raggiungono notevoli dimensioni, tronchi posti trasversalmente che in caso di piena fanno da diga, massi, sabbia e terriccio che hanno notevolmente rialzato il letto del torrente. Sono inoltre presenti materiali frutto dell’inciviltà umana come plastica, assi, tubi, carcasse di animali, bottiglie in plastica e vetro e molto altro……
Preciso che ai margini del torrente ci sono molte abitazioni civili, attività industriali (Norda e altri), una RSA gli edifici del PRESST (ex ASL) di Introbio, la sede del del soccorso Valsassina con la guardia medica. La mia casa e tutte queste strutture qualora il torrente dovesse tracimare sarebbero a rischio, anche perché alcune risultano più basse rispetto agli argini.
Mi scuso per la lunghezza della mail, ho lasciato fluire il pensiero con pochi filtri, perché è espressione di quello che sento, e forse di quello che questo scorcio della nostra bella valle vorrebbe esprimere. Quando poi le calamità naturali si presentano, tutti pronti a dire se… se…, avevo detto…. lo sapevo che prima o poi…. era prevedibile…..
Ma come si fa a lasciare un torrente in queste condizioni?
Io mi ribello.
Grazie.
[Lettera firmata]