STRASBURGO (F) – Lara Comi e la caccia: l’europarlamentare italiana affronta il dibattito, aperto di questi tempi, con la consapevolezza di avere “sempre seguito” la vicenda.
“Di leggi su armi e caccia si parla da molto, io da nipote di coltivatore e mugnaio conosco il tema e occupandomi di agricoltura in Europa ho avuto occasione di seguire le problematiche dei cacciatori. Posso anzi affermare, a differenza di altri, che la caccia io l’ho difesa, non semplicemente che ‘la difenderò‘. E per questo ho anche ricevuto insulti e minacce di morte…”.
La giovane esponente di Forza Italia, ospite a breve per la seconda volta della Valsassina, non cita mai altre persone; al cronista però non può sfuggire il riferimento a chi – anche nel territorio lecchese – si sta facendo carico a sua volta dell’impegno sul fronte dell’attività venatoria ma, per evidenti motivi di conflitto d’interesse personale (aziendale) non potrà occuparsi direttamente della materia, se eletto all’europarlamento.
In ogni caso Comi ricorda che sul fronte della caccia “le regole in Italia sono molto più rigide che altrove, nel continente – paesi come la Francia dove l’immagine del cacciatore è certamente meno negativa”. E ribadisce la sua idea relativamente a questa figura, descritta come “colui che tiene in ordine i boschi e la natura”.
Su questo e su altri argomenti la deputata europea, candidata il prossimo 26 maggio per un nuovo mandato, ribadisce che “stiamo collaborando molto bene con Mauro Piazza in Regione Lombardia e localmente con Umberto Locatelli. Spesso il governo ha scaricato vari problemi sul mondo dei cacciatori – conclude Lara Comi – ma io che non ho interessi diretti in questo settore ritengo giusta la battaglia a difesa della categoria, e continuerò a battermi in questo senso”.
RedPol
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DALL’ARCHIVIO/A BREVE LA NUOVA VISITA IN VALSASSINA DI LARA COMI