LECCO – Dopo il primo ricovero all’ospedale cittadino ‘Alessandro Manzoni‘, ora don Alfredo Comi si trova alla Casa di Cura Lecco “Beato Luigi Talamoni“, di proprietà e gestita dalla Congregazione delle Suore Misericordine di San Gerardo di Monza, in via San Nicolò sempre nel capoluogo.
Moltissimi i fedeli che lo vanno a trovare regolarmente. Lui apprezza, ed è su di morale a una ventina di giorni dal brutto incidente stradale a Cremeno nel quale ha rimediato fratture e traumi piuttosto seri.
Ma lo spirito è leggendario e infatti, malgrado le condizioni fisiche non siano ancora ottimali, l’ex parroco di Barzio per 40 anni e più, adesso “scalpita” con un obiettivo fisso in testa: essere presente alla tradizionale festa di Bobbio, in programma il prossimo 22 agosto.
Non sarà facile, per nulla: il sacerdote ha la bellezza di 93 anni – seppure ben portati – e solo oggi inizierà la fisioterapia riabilitativa per la parte alta del corpo (braccia e clavicola), curata dal presidente dell’ASC Ballabio Carlo Brivio.
È però soltanto l’inizio di una riabilitazione certamente lunga e complessa. A metà settembre il don verrà trasferito in una struttura specializzata a San Giovanni, sempre a Lecco, dedicata ai preti.
Ha ancora le gambe ingessate, ma come detto è di buon umore e coglie l’occasione per salutare quanti, in Valsassina e non solo, gli sono stati e gli sono vicini in queste settimane difficili.
RedRel
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