TACENO: UN VIAGGIO NEL TEMPO E NELLA MUSICA PER IL PIÙ ANTICO ORGANO DELLA “RASSEGNA” SUONATO DA LUCIANO ZECCA



TACENO – Serata eccezionale a Taceno, punto focale della Rassegna Organistica Valsassinese poiché nella chiesa di S. Maria Assunta è conservato il più antico organo della Valsassina, il “Biroldi del 1824” perfetto connubio tra organo e architettura.

La chiesa, restaurata anni fa, è infatti un autentico gioiello artistico dove tra i meravigliosi affreschi si può godere di una perfetta acustica. Degno di nota l’affresco sulla cupola con gli angeli musicanti, da sempre simbolo artistico della Rassegna. Ottima performance di Luciano Zecca che ha conquistato il pubblico con una eccellente interpretazione che ha valorizzato tutti i colori del piccolo ma caratteristico strumento.

L’organo più antico della Valsassina, quello di Taceno, un organo addirittura del 1824, costruito ad opera di Eugenio Biroldi. Quindi ha 195 anni ma, facendo una battuta, sono “portati” benissimo. Il suo suono, per chi l’ha ascoltato, non si dimentica. È un organo molto bello, dalle notevoli sonorità. La grancassa esterna lo “inquadra” nel mondo della musica italiana ottocentesca, che richiama l’opera. Tuttavia, l’organo permette anche di spaziare anche in altri mondi musicali, rivelando doti inaspettate.

Le sue potenzialità sonore sono state pienamente esplorate e valorizzate durante il concerto del 12 agosto ad opera dell’organista lecchese Luciano Zecca. Il programma presentato ha avuto, come ci si potrebbe aspettare, l’Ottocento italiano come importante motivo: tuttavia, ha spaziato anche in altre epoche e repertori. Iniziando con Francois Couperin, con una “ciaccona”, forma tipica barocca (un tema che si ripete in varie armonizzazioni), per proseguire con Clerambault, del quale si sono potute apprezzare le combinazioni timbriche del “Grand Jeu”, caratterizzato soprattutto da ance, e del “Plen Jeu”, sovrapposizione di ottave e quinte simile al ripieno.

Dopo avere apprezzato l’uso dei flauti con Haydn, e dopo un passaggio nella musica di Baldassare Galuppi, spazio a tutte le potenzialità dell’organo con l’Ottocento italiano, che, come accennato, così da vicino richiama l’opera. La potenza, ma anche l’espressione di Petrali, e lo stile di marcia di Gherardeschi ci hanno condotti ad un autore tutto da scoprire: Giovanni Morandi, del quale al noto “Rondò con imitazione dei campanelli” è stato affiancato “Introduzione, Tema con variazioni e Finale”, un brano davvero interessante, soprattutto nel tema con variazioni. Conclusione del programma con Saverio Mercadante, in un brano che ha ripreso i più bei temi belliniani, per terminare con un bis che ha portato il pubblico oltreoceano, con il contemporaneo Gordon Young.

Questa Rassegna Organistica regala sempre momenti speciali. Grazie anche a chi ha tenuto il concerto. che ha suonato in modo scorrevole, senza mai eccessi, ed è stato capace di trarre il meglio dalle sonorità dell’organo. È sempre bello vivere momenti musicali come questi.

Contributo di Sergio Ragaini

 

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