CRANDOLA/PASTURO – L’anteprima di sabato a Crandola con degustazione di piatti tipici (scapinasc di carne e dolci, arrosto con patate, dolce e vin brulè) ha avuto come protagonista l’accensione del falò che nei paesi agricoli e nelle cascine, si usava accendere il giorno di Sant’Antonio Abate.
Erano i cosiddetti “focarazzi” o “ceppi” o “falò di sant’Antonio”, che avevano una funzione purificatrice e fecondatrice, come tutti i fuochi che segnavano il passaggio dall’inverno alla imminente primavera. Le ceneri, poi raccolte nei bracieri casalinghi di una volta, servivano a riscaldare la casa e, tramite un’apposita campana fatta con listelli di legno, per asciugare i panni umidi. Domenica il parroco don Bruno Maggioni dopo la celebrazione della messa nella chiesetta dedicata al Santo “del maialino” con la Corale di Margno con il bacio della Reliquia si è svolta un affollata benedizione degli animali di ogni specie soprattutto capre di razza Orobica, gatti e cani.
Anche a Pasturo, paese ancora fortemente agricolo e contadino, la Pro Loco in collaborazione con le Associazioni, la parrocchia si è ritrovata per il tradizionale ed antico rito della benedizione degli animali in Piazza XXV Aprile per costituire il corteo con gli animali per le vie del paese. Alle 11:30 il sacerdote residente don Antonio Fazzini ha benedetto le bestie e i proprietari.