ACQUE MINERALI/IL GRUPPO DELLA NORDA IN CRISI CHIEDE IL CONCORDATO “CON CONTINUITÀ”. SE PASSA, STIPENDI GARANTITI



MILANO – Il nostro giornale era stato (purtroppo) facile profeta nell’anticipare in un articolo dello scorso 15 febbraio lo stato di difficoltà della società Acque Minerali d’Italia Spa, di proprietà della famiglia Pessina, titolare tra l’altro dello stabilimento Norda a Primaluna. Il gruppo, sul territorio nazionale, dispone di 27 linee di produzione e circa 500 dipendenti tra fissi e stagionali, contando su 9 marchi: Norda appunto, Sangemini, Gaudianello, Grazia, Fabia, Aura, Amerino, Leggera e Toka [dati 2019].

L’aggiornamento della situazione riguarda la domanda avanzata da A.M.I. al tribunale Fallimentare di Milano per l’ammissione al concordato con continuità aziendale, dunque la notizia positiva è che il gruppo intende cercare quantomeno di proseguire nelle attività produttive in vista anche di una possibile cessione (in parte o in tutto) delle sue imprese, si dice a un player importante a livello nazionale – forse la San Benedetto.

Da martedì dunque si è in regime di cosiddetta prededuzione, vale a dire un congelamento della situazione debitoria che mette l’azienda al riparo da istanze di fallimento, Naturalmente, una volta ottenuto il concordato tutte le operazioni di acquisti, vendite e pagamenti dovranno essere perfettamente coerenti e le date rispettate. In questo caso dunque ci dovrebbe essere la garanzia anche della corresponsione degli stipendi alle centinaia di dipendenti del gruppo A.M.I.

Si apre comunque uno scenario incerto, soprattutto per quanto attiene ai tempi: il giorno 12 c’è una convocazione al Ministero, che però vede ancora una volta protagonista, sullo sfondo, il famoso Coronavirus. Non è certo infatti che – dato il grande numero di convitati tra proprietà, rappresentanti sindacali, amministratori pubblici, politici, funzionari e quanti altri – si possa portare a termine una riunione “di massa” proprio nel momento in cui a livello statale si chiede di evitare assembramenti. in ogni caso entro 60 giorni il tribunale di Milano attende il piano di fattibilità che un importante studio professionale incaricato dalla A.M.I. dovrà redigere. Ci vorrà qualche settimana ma l’esperienza insegna che i famosi tempi fissi di 60 giorni sono spesso oggetto poi di proroga – quindi la situazione risulta precaria.

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     Carlo Pessina

Tuttavia, a fronte della ufficializzazione dello stato di crisi dell’intero gruppo, le prospettive non sono totalmente negative – sia per la citata domanda di concordato sia per la conferma che Valsassinanews può dare dell’interessamento da parte di importanti gruppi nazionali per il network delle Acque Minerali d’Italia dei Pessina.

Proprio le difficoltà di un’altra parte dell’universo imprenditoriale della famiglia milanese, ovvero l’impresa di costruzioni, sarebbero all’origine di questa situazione che tocca anche il settore dell’imbottigliamento delle minerali. In Valsassina sono una novantina le famiglie dei lavoratori Norda in apprensione, alle quali vanno aggiunti una quarantina di stagionali interessanti da vicino dalla crisi di un gruppo nazionale che comunque pare suscitare l’interesse di altri colossi del settore.

RedEco

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