Loro sono a casa da più tempo che molti di noi. Sono i bambini e i ragazzi che hanno iniziato la loro quarantena coi primi casi di contagio in Lombardia.

 Sicuramente sono i più coraggiosi di tutti perché nel loro indole e nel loro spirito c’è quella voglia irrefrenabile di correre, saltare, andare in giro, invece, con tanta disciplina e serietà, centinaia di bambini e ragazzi valsassinesi sono da settimane rinchiusi in casa. Di loro sappiamo che si divertono a disegnare, a giocare ai videogiochi, a fare lezione online e compiti. Molti disegnano, altri pitturano, alcuni leggono e qualcuno aiuta nei mestieri di casa.

Nei gruppi whatsapp nei quali tutti siamo inseriti bene o male, c’è qualche mamma con bambini o qualche papà disperato che posta momenti passati a casa coi figli; nel mio caso, sono dentro in diversi gruppi del minibasket e ho chiesto ai genitori di chiedere di scrivere una frase ai loro bambini sul momento attuale.

Le risposte arrivate penso siano simili agli altri bambini degli altri sport, anche chi pratica volley o fa corsa o gioca al pallone avrà le stesse voglie e le stesse noie dei piccoli bambini del minibasket e sicuramente avranno anche loro gli stessi pensieri.

“Sono stufo di stare a casa, ho voglia di tornare in palestra, di correre di divertirmi coi miei amici” scrive la mamma di uno dei piccoli, “quando finirà questo virus mamma ?” chiede una bambina a sua madre, mentre un altro afferma che a lui “manca lo sport e i bei momenti passati tra amici”. 

Tutti hanno un pensiero unico: tornare alla normalità, una normalità che manca a tutti quanti ma soprattutto a loro che sono il futuro e che ripetono, aggiungendo sempre più cuoricini nei messaggi dei loro genitori…#andràtuttobene.

Fer