MILANO – La vicenda aveva fatto parlare a lungo, con una serie di cause, udienze, rinvii, sentenze: 11 anni drammatici, costellati da diversi colpi di scena – il tutto originato da uno scontro tra l’allora quarantenne Isidro Luciano Diaz detto “il Gaucho di Cortabbio” e i Carabinieri che lo controllavano sulla strada, a Pontecurone (Alessandria), nell’aprile del 2009.
Poi il presunto pestaggio in caserma a Voghera, danni fisici molto gravi denunciati dall’allevatore di cavalli argentino trapiantato in Valsassina e quindi l’infinita odissea giudiziaria. Culminata con la recente sentenza d’Appello per il risarcimento chiesto dal sudamericano: 1,2 milioni di euro.
La richiesta è stata respinta dalla II sezione civile della Corte d’Appello di Milano, che nel negare la ragione a Diaz lo ha condannato al pagamento delle spese processuali (6.669 euro per il giudizio di Cassazione e 8.814 per il giudizio di rinvio a ciascuna delle parti, nonché alle spese generali del processo). Molti soldi, visto che gli uomini dell’Arma citati erano sei – ma uno di loro nel frattempo è morto, a causa del Covid-19.
Si tratta di Umberto Cardillo, 45enne, Marco Iachini, 55 anni, Cirino Turco, di 38, del 54enne Massimo Bergozza, di Giuseppe Spoto, 56enne e del coetaneo Nicola Sansipersico che è deceduto per colpa del Coronavirus.
Ma l’avvocato di Diaz Fabio Anselmo, legale notissimo per la difesa nei casi Cucchi, Aldrovandi e altri ancora, annuncia il ricorso in Cassazione: “Faremo causa allo Stato, in ogni caso la sentenza di Appello non cancella le responsabilità penali e anzi conferma il nesso relativo all’acclarato pestaggio da parte di almeno uno dei Carabinieri” (Iachini, ndr).
RedCro
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DOSSIER DIAZ (DAL NOSTRO ARCHIVIO):
PRIMALUNA: IN TRIBUNALE IL ”GAUCHO” DIAZ SCONFIGGE SANDRO CARIBONI
Il ”Gaucho” di Cortabbio difeso dagli stessi legali di Cucchi e Aldrovandi