ROMA – Vittorio Colao, capo della task force creata dal governo per organizzare la fase due dell’emergenza Coronavirus, ha detto in questi giorni di voler lasciare a casa, limitandone le uscite, le persone con oltre 60 anni di età, in quanto soggetti a rischio. L’ipotesi di Colao è stata subito bocciata dal presidente Conte ma non è detta l’ultima parola.
Cosa succederebbe in Valsassina se passasse questa direttiva? Secondo i dati Istat (aggiornati a novembre 2019) la percentuale di popolazione con un’età superiore a 60 anni è pari al 28% degli abitanti. Se andiamo a vedere i dati per singolo Comune quasi la metà degli abitanti di Morterone resterebbe a casa, il 41% dei residenti di Pagnona avrebbe la stessa sorte e il 45,4% degli abitanti di Vendrogno non potrebbe uscire da casa.
I ballabiesi che non potrebbero circolare liberamente sarebbero 946, pari al 23,1% degli abitanti, la percentuale più bassa. Barzio vedrebbe coinvolta il 35,6% della popolazione, Casargo il 33,4%, Cassina Valsassina 31,6%, Cortenova 31,6%, Crandola 29,6%, Cremeno 23,9%, Introbio 29,5%, Margno 32,2%, Moggio 35,3%, Parlasco 38%, Pasturo 25,1%, Premana 27,6%, Primaluna 25,3% e Taceno 27,8%.
Sei sindaci su 18, nel caso passasse la decisione, dovrebbero rimanere a casa: Combi di Cassina, Airoldi di Introbio, Malugani di Margno, Colombo di Pagnona, Busi di Parlasco e Nogara di Taceno.