VALSASSINA – Nel lontano 1887, 133 anni fa, c’era un progetto molto azzardato e rivoluzionario per la Valsassina: la ferrovia Lecco-Valsassina-Colico. La tratta in questione era vivamente desiderata sia per unire la Valtellina alle altre “province del Regno” sia per scopo militare. Per questo motivo il progetto all’epoca fu dichiarato “urgente e prioritario”.
Purtroppo però il piano ebbe diversi ostacoli che non permisero la sua ultimazione; tra le complicazioni che ne impedirono la realizzazione vi furono soprattutto questioni tecniche e una spesa di costruzione troppo elevata.
Per cercare di portare avanti il progetto, i sindaci dei Comuni della “ricca Valsassina”, scrive il Corriere della Sera, avevano presentato una loro proposta. La nuova ferrovia doveva passare da Germanedo, superare Acquate e per mezzo di un ponte arrivare alla costa di Monte Albano.
Grazie a una piccola galleria, i binari sarebbero sfociati poi a Balisio scendendo fino ad Introbio per poi arrivare a Taceno e raggiungere Bellano e infine portare diritto verso Colico.
Un progetto che avrebbe avuto bassi costi secondo i sindaci della Valle, perché il tracciato sarebbe stato di scarsa pendenza e di poca lunghezza. Secondo i preventivi all’epoca, fare una ferrovia in Valsassina avrebbe avuto dei costi minori che l’attuale linea ferroviaria da Lecco a Bellano: secondo il Corriere “la necessità di costruire una galleria nelle viscere della Grigna richiederebbe una immensa spesa di tempo e di denaro”.
Insieme al progetto Valsassina-Colico in quel periodo c’era anche un altro sogno: la linea dello Spluga che avrebbe messo in comunicazione la località di Barzio con le valli bergamasche. Ovviamente tutti questi progetti, sia per la loro difficoltà nella costruzione sia per l’alto costo di realizzazione non ebbero un’approvazione da parte delle autorità dell’epoca.
F. M.