LETTERA/ANCHE PER LE JEEP IN VALBIANDINO, “INDIVIDUARE NELLA COMUNITÀ MONTANA UN PUNTO DI RIFERIMENTO”



Gentile Redazione,
Anch’io sono un frequentatore assiduo della Valsassina (da quasi trent’anni) e, percorrendo a piedi la Valbiandino mi è spesso capitato di incontrare queste jeep cariche di escursionisti.

Aldilà delle normative di competenza, che penso dovrebbero essere di pertinenza dei comuni interessati che, quindi dovrebbero essere chiamati a farle rispettare, credo che la questione vada vista nel più generale problema dei servizi turistici che la Valsassina offre ai tanti turisti brianzoli e milanesi che sia d’inverno che d’estate frequentano questa valle.

Il servizio jeep, mi pare un “fai da te” gestito perlopiù dai rifugisti della valle e questo rappresenta, a mio parere, lo stesso metodo che viene usato,più in generale,per le offerte turistiche fornite ai turisti.

Aldilà di poche e lodevoli iniziative (ad esempio il servizio degli impianti sciistici distribuiti su varie località, il servizio bus navetta e la buona tenuta di molti sentieri di montagna), prevale ancora un frazionamento di iniziative che, invece di rappresentare una giusta originalità del territorio, evidenzia a volte un campanilismo esasperato che alla fine nuoce all’intera offerta turistica.

Troppe iniziative, soprattutto nel periodo estivo, vengono di fatto gestite da comuni che per la loro ridotta dimensione e capacità di spesa, fanno sempre più fatica a rimanere al passo con i tempi.

Anche altre iniziative più grandi (si pensi alla Sagra delle Sagre) rischiano sempre più di trasformarsi, con il dovuto rispetto, in una grande sagra di paese invece di rappresentare un biglietto da visita per tutte le offerte turistiche e di svago che la valle potrebbe offrire (si pensi ad esempio alla presenza dei tantissimi rifugi sparsi sulle varie cime e sentieri della valle).

Tanti “fiori all’occhiello” di un tempo sono ormai finiti nell’album dei ricordi (si pensi alla Terme di Tartavalle che, nonostante diversi tentativi, ora risultano chiuse ed abbandonate).

Cercando di essere ottimisti la Valsassina avrebbe comunque tutte la carte in regola per diventare punto di riferimento per molti turisti milanesi e brianzoli (ma non solo).

Forse servirebbe maggiore unità d’intenti e meno campanilismo. Perchè non pensare, ad esempio, ad una unificazione ed accorpamento tra vari comuni?

Perchè non cercare di costruire un calendario unico di iniziative da proporre ai turisti durante il periodo estivo?

Perchè non individuare nella Comunità Montana un punto di riferimento con il ruolo di promotore ed animatore delle varie iniziative presenti sul territorio?

Con grande affetto per questa bellissima valle ringrazio per l’ospitalità.

Lettera firmata
Seregno (MB)

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