PREMANA – Filippo Curtoni 30enne di Gerola Alta, il “guardiano delle dighe”, grande appassionato di montagna, sia in estate che in inverno.
Attualmente svolge il suo lavoro alla diga di Trona, raggiungibile da Premana fino al Rifugio Varrone poi passando dalla bocchetta di Trona, percorrendo una vecchia strada militare e scendendo poi alla diga, una camminata di circa tre ore.
Essendo nato a Gerola Alta la montagna ce l’hai nel DNA, a quanti anni hai iniziato a sciare?
“Sciare nei prati a tre anni, sulle piste a Pescegallo dai sei anni”.
L’inverno alla diga di Trona sarà lungo, tanta neve e pochi visitatori, chissà che pace…
“La pace e la tranquillità non mancano, con tre metri di neve anche gli scialpinisti che arrivano fin quassù sono pochi. Per la maggior parte del tempo vedo, camosci, caprioli, volpi e lepri”.
Nelle tue gite vai spesso a Premana e sugli alpeggi, perché questa scelta?
“Soprattutto perché da Gerola e da Pescegallo sono confinante, poi perché gli abitanti, persone ospitali, come loro ce ne sono poche al mondo. Tante volte io passo, camminando, e qualcuno di loro mi invita per un caffè nella baita. Ci si sente subito a casa. Mantengono vive le tradizioni, e tutelano il territorio”.
Qual è il tuo monte preferito?
“Credo sia il monte Rotondo, con la sua Madonna. Anche il Mellasc, ancora più alto con i suoi 2465 metri”.
I. B.