VENDROGNO – Elisa Tagliaferri vendrognese, ora trasferita a Lecco, volontaria soccorritore 118 e referente formazione (CeFRA) alla Croce Rossa Valmadrera ci spiega, nella giornata mondiale del volontariato, cosa significa essere volontario.
“Condivido sui miei social il video che il nostro Comitato (Croce Rossa Italiana – Comitato di Valmadrera) ha realizzato per oggi, 5 dicembre, Giornata Mondiale del Volontariato.
Penso a cosa potrei scrivere per accompagnare la condivisione e mi si ripresenta alla memoria tutto quest’ultimo anno. È stato un anno difficile, doloroso ed estenuante. Abbiamo dovuto affrontare sfide che neanche pensavamo potessero esistere: l’emergenza sanitaria da Covid-19 ci ha chiesto moltissimo in termini di risorse, energie ed impegno. Ci ha chiesto di dare il massimo delle nostre potenzialità, e forse anche di più.
Il Comitato di Valmadrera è un Comitato piccolo, non abbiamo a disposizione le risorse di altri Comitati a noi vicini, soprattutto in termini di volontari: contiamo sulle dita i turni 118 che riusciamo a coprire durante il weekend, e spesso dobbiamo fare i salti mortali per garantire equipaggi di Trasporto Sanitario in grado di effettuare tutti i servizi che siamo chiamati a svolgere durante la settimana. Ciononostante, siamo sempre pronti a fare un turno in più, a renderci disponibili una volta in più per permettere al nostro Comitato di rispondere alle esigenze del nostro territorio.
Spesso le persone che abbiamo la fortuna di incontrare durante le nostre attività di servizio, ci chiedono se siamo volontari o se veniamo pagati. A Valmadrera siamo tutti Volontari. Abbiamo tutti scelto, e scegliamo ogni singolo giorno, di essere in prima linea per gli altri. Non sempre, soprattutto quest’anno, è stato facile svolgere servizio: ci siamo dovuti relazionare con un’emergenza sanitaria più grande di noi, che ci ha inglobati totalmente, cambiando il nostro modo di essere volontari e di soccorrere.
Talvolta abbiamo avuto la sensazione di non fare abbastanza e di essere impotenti. Altre volte invece ci siamo sentiti pieni di adrenalina e di coraggio e abbiamo affrontato le sfide quotidiane con il sorriso e la gentilezza.
Per citare le parole che il nostro Presidente Nazionale Francesco Rocca ci ha dedicato oggi “Avevamo paura, ma non siamo mai arretrati di un passo”. Personalmente penso che ci siamo persino spinti oltre, aumentando il nostro impegno ed incrementando le attività a supporto della popolazione. Lo abbiamo fatto perché è la nostra divisa che ce lo chiede: essere un Volontario significa mettere il proprio tempo e le proprie capacità a servizio di chi ha bisogno.
Essere un volontario significa sapersi misurare con “ciò che è in nostro potere” per poter essere di aiuto a coloro che stanno soffrendo, a qualsiasi livello si collochi la sofferenza altrui. L’esperienza del Covid-19 ci ha insegnato che i bisogni delle persone sono potenzialmente infiniti e che, spesso, non riusciamo neanche ad immaginarli. Ma ci ha anche ricordato che, pur con poche risorse, possiamo metterci in gioco e fare la differenza. Se devo dare un volto al concetto di “Volontario”, quest’anno non posso che pensare ai Volontari Temporanei: ragazze e ragazzi di qualsiasi età che, nell’apice della pandemia, hanno risposto alla nostra richiesta di aiuto e si sono messi in gioco per affiancarci in alcune delle nostre attività, sgravandoci in parte della mole di bisogni a cui abbiamo dovuto far fronte, così da permetterci di dedicarci totalmente al soccorso. Ma non solo: spesso ci hanno “semplicemente” aiutato a non cedere e ci hanno rivolto parole e sorrisi incoraggianti, che ci hanno permesso di andare avanti. Alcuni di loro poi hanno scelto di proseguire la formazione e sono diventati a tutti gli effetti Volontari di Croce Rossa.
Parlo per me, ma sono sicura di poter parlare anche per i miei splendidi colleghi Sara e Andrea, quando dico che come Referenti Formazione (CeFRA) del nostro Comitato non possiamo che essere orgogliosi e fieri di dare ad altre persone la possibilità di indossare la nostra divisa e diventare Volontari: proprio in questi mesi abbiamo attivo un corso per nuovi Volontari della Croce Rossa. Vedere quante persone, nonostante il periodo e le difficoltà che tutti stiamo vivendo, abbiano deciso di mettersi in gioco e diventare Volontari, ci ha ridato una forza pazzesca. Vedere l’impegno che questi nostri futuri colleghi stanno impiegando nell’imparare e nel formarsi, ci riempie il cuore di speranze e possibilità. Durante tutto quest’anno abbiamo dovuto fare i conti con la fatica fisica e psicologica, con il sacrificio, con lo stremo; non di meno con l’essere, ancora una volta, bersagli sui quali sfogare le paure e le frustrazioni di questo periodo, con aggressioni fisiche, verbali e con insinuazioni pesanti.
Ma parallelamente, più che mai, abbiamo riscoperto quelli che sono i nostri 7 principi: Umanità, Imparzialità, Neutralità, Indipendenza, Volontariato, Unità e Universalità.
Abbiamo consolidato i legami che abbiamo tra noi: non siamo solo colleghi. Siamo amici, siamo fratelli, siamo una famiglia. Ci siamo resi conto di quanto potente possa essere la nostra divisa quando ci motiva a dare il massimo di noi stessi mentre tutt’intorno a noi c’è paura e desolazione.
E a farlo con il sorriso dietro la mascherina e la consapevolezza di essere fondamentali per gli altri; con la fatica sulle spalle ma la certezza di trovarci ancora qui, l’indomani mattina, con la voglia di fare ancora di più.
Questo è essere volontari“.