PRIMALUNA – Come anticipato da un servizio di Valsassinanews pubblicato poco fa, si è tenuto nella giornata di ieri un importante incontro sul futuro del gruppo nazionale A.M.I. – Acque Minerali d’Italia SpA,, detentore di numerosi importanti marchi nel campo della acque minerali – per lo specifico che ci riguarda anche dello stabilimento Norda di Primaluna.
Si è trattato di un meeting rilevante, anche se per ovvi motivi in videoconferenza.
Come conferma Massimo Sala della FLAI, la federazione di categoria dell’agroindustria della CGIL di Lecco, “Il piano concordatario è stato presentato il 23 dicembre e anche se per il momento mancano notizie precise è emerso come a interessarsi per rilevare il gruppo AMI dovrebbe essere un fondo targato Usa; precedentemente vi era stata una trattativa con la San Benedetto, evidentemente poi “non andata in buca”. Certo, oggi come oggi l’interesse da parte di un grosso fondo conferma che – al di là delle difficoltà della società dei Pessina – esista comunque un valore per diversi stabilimenti di acque minerali in Italia, un valore rappresentato in particolare dal mercato e da marchi importanti come Sangemini, Acqua Fabia, Gaudianello e appunto Norda”.
Venendo a Primaluna, che prospettive ci sono per questa unità produttiva?
“Non c’è dubbio che nel futuro del gruppo si vada verso un processo che passa anche attraverso una ristrutturazione: tradotto in soldoni, alcuni tagli nel personale. Però, per quanto riguarda l’azienda valsassinese dove nell’ultimo periodo tra pensionamenti e autolicenziamenti si è scesi al di sotto dei 90 dipendenti, non sembra possibile che si compiano dei tagli a un gruppo di lavoratori che fisiologicamente non potrebbe scendere sotto questi numeri”.
“Credo che la ristrutturazione riguarderà prevalentemente gli stabilimenti situati a Centro-Sud – aggiunge Sala -, in ogni caso nel panorama dei marchi di proprietà della AMI certamente Norda è tra quelli messi meglio, dunque vi è un cauto ottimismo – posto che il famoso piano depositato al tribunale di Milano non è ancora stato esaminato con precisione e dunque stiamo ragionando sulle prospettive, non conoscendo però i dettagli.
L’incontro del 28 dicembre avrà comunque un aggiornamento, con un secondo meeting previsto tendenzialmente verso la fine del mese di gennaio.
RedEco
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