Oggi la Liturgia ci invita a guardare alla Sacra Famiglia e il Vangelo ci propone il momento del ritrovamento di Gesù nel Tempio dopo l’angoscia per il suo smarrimento. Solo comprendendo la profondità di questo loro sentimento, possiamo immaginare la loro gioia nel ritrovare Gesù: “Figlio, perché ci hai fatto questo? Tuo padre e io angosciati ti cercavamo”: è il rimprovero di Maria.
Ma sembra che Gesù sottovaluti l’accaduto e risponde: “Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?”.
Sembrava di trovarsi davanti ad una disobbedienza di Gesù, ad una sua mancanza di rispetto verso i suoi genitori, ed ecco che invece le sue parole aprono un altro orizzonte e rivelano quale sia la sua missione.
Maria e Giuseppe non compresero le parole di Gesù, ma Gesù venne con loro a Nazaret e crebbe loro sottomesso.
È qui presente il secondo pensiero che ci suggerisce la Liturgia di oggi: quello di un Dio nascosto che si rivela poco per volta e non in modo clamoroso, come quando, dopo alcuni miracoli, raccomanderà di non dirlo a nessuno.
Possiamo raccogliere due pensieri.
Anzitutto questo Vangelo proclama la dignità della famiglia. Nella preghiera che precede il Santo, viene descritta la bellezza della Sacra Famiglia nella quale regna l’amore coniugale intenso e casto, rifulge l’obbedienza del Figlio di Dio, e la concordia dei reciproci affetti accompagna la vicenda di giorni operosi e sereni.
Non diciamo che la vita per la Sacra Famiglia sia stata tutta facile, mentre per noi non è così.
Invece in queste parole è raccolta la vita faticosa ma onesta, vissuta davanti a Dio e agli uomini, dalla Sacra Famiglia, e come tale diventa esempio proposto anche a noi.
La risposta di Gesù a Maria e a Giuseppe rimanda poi ad un secondo pensiero: come in ogni famiglia sia custodita la presenza di Dio nascosta nella vocazione di ciascuno.
È una presenza che cresce nell’obbedienza e nel rispetto verso i genitori, ma anche nel rispetto della vocazione di ogni figlio.
Sarà difficile che un figlio possa rivolgersi ai suoi genitori con la decisione che ha avuto a Gesù; per noi saranno piuttosto i genitori ad aiutare i figli, nel rispetto della loro libertà, a trovare la strada onesta e buona verso la vita.
Normalmente è così che si compie per noi la volontà di Dio.
Don Gabriele
Vicario parrocchiale