ADDIO, DON ALFREDO: IN AGGIORNAMENTO I RICORDI DI CHI LO HA CONOSCIUTO.



VALSASSINA – Unanime cordoglio per la scomparsa, avvenuta lunedì mattina, di don Alfredo Comi il sacerdote 95enne parroco di Barzio per oltre quarant’anni.

Iniziano a giungere i messaggi, le attestazioni di stima, i ricordi e le condoglianze. Per le vostre comunicazioni inviate una e-mail a info@valsassinanews.com. Attiva anche la pagina Facebook di VN.



Prima comunicazione, commossa, da parte della direttrice della RSA di Barzio Veronica Bonicalzi (a sinistra nella foto qui a lato):

“Ha pregato giorno e notte per il coronavirus. Ha vinto il coronavirus, dimostrando una volta di più la sua forza, ma anche i più forti a 95 anni iniziano pian piano ad indebolirsi, e lo abbiamo accompagnato anche in questi mesi più critici.

“Durante il 2020 abbiamo avuto la possibilità di far dire messa due volte a settimana: importantissimo per gli ospiti avere un sostegno spirituale, soprattutto in questo anno difficile. Quando abbiamo aperto agli incontri e riuscivamo a farne uno a testa a settimana, lui ne avrebbe voluti 5-6, ma ho sempre dovuto essere ferma e fargli comprendere che era uno dei 40 in quel momento, non potevo fare preferenze: gli altri ci sarebbero rimasti male… Il carattere forte, l’abitudine a un approccio molto diretto, non gli hanno impedito di fare del bene nella casa, soprattutto, come dicevo, nel momento in cui gli ospiti non potevano avere alcun contatto con l’esterno In settembre abbiamo fatto una festa per i suoi 95 anni: ha detto messa e ha fatto una delle sue prediche memorabili e significative. Incredibile la sua lucidità e la sua voglia di restare aggiornato e di approfondire argomenti anche di cultura generale. Alla vigilia di Natale ha detto messa, pur con le difficoltà legate al non stare bene, ma con la voglia di arrivare a tutti noi con messaggi di fede. Ha ringraziato tutti noi con pensieri per tutti, riconoscendo fino alla fine il lavoro che veniva fatto per lui e con lui. Da sempre diceva che sarebbe voluto venire qui in rsa, era un suo desiderio e siamo stati lieti di averlo con noi, come testimonianza di una vita che ha lasciato il segno in tutte le persone che lo hanno incontrato”.

L’ex sindaco di Barzio Andrea Ferrari, amicissimo di don Alfredo racconta: “L’ultima volta che ho visto don Alfredo è stato il 3 febbraio 2020, giorno di san Biagio, a pranzo con alcuni amici con i quali era solito organizzare appuntamenti di questo tipo. Quel 3 febbraio per don Alfredo, era stata l’occasione, dopo l’incidente del 3 luglio dell’anno prima, per ritornare ad uscire. Dopo l’incidente infatti don Alfredo aveva visto, uno dietro l’altro, solo ospedali e case di cura fino al ritorno nella sua amata Barzio, nella casa di cura S. Antonio, alla quale era molto legato. Da allora erano frequenti le telefonate fino all’ultima di venerdì 2 aprile, dove la sua voce e la sua non voglia di parlare mi avevano lasciato pensieroso e con una brutta sensazione”.

“Oggi, con la scomparsa di don Alfredo – aggiunge Ferrari – non se ne va un pezzo di storia ma se ne va la Storia di Barzio degli ultimi 50 anni. Dal suo arrivo nel lontano 1969 in poi, don Alfredo ha saputo costruire, con fede e fatica, innumerevoli opere e testimonianze che hanno fatto la Storia di Barzio. Tra le numerosissime opere, le più importanti e quelle a cui don Alfredo era più affezionato, non possiamo non ricordare la nuova Scuola dell’Infanzia S. Alessandro, il portale Bronzeo, la Via Lucis, il Monastero del Carmelo, l’organo Mascioni la sistemazione della grotta della Madonna di Lourdes e le numerose pubblicazioni sulla storia di Barzio, Concenedo e Bobbio. Ma l’opera e la testimonianza più importante che don Alfredo ha costruito e ci lascia, da “umile lavoratore nella vigna del Signore”, è l’insegnamento delle cose semplici e vere della vita Cristiana”.

“Personalmente ho moltissimi ricordi di don Alfredo ed è difficile trovarne uno particolare in questo momento. Ricordo un giovane don Alfredo che arbitrava le partite di noi bambini all’oratorio dopo il catechismo, le tantissime volte in cui ho avuto la fortuna di condividere con lui momenti di gioia come l’arrivo del Cardinale Tettamanzi a Concenedo per la chiesa del Carmelo o a Bobbio per il Santuario di Maria Regina dei monti. Ricordo la sua emozione quando il 17 marzo 2006 a Viterbo partecipò al convegno sulla pastorale del turismo in montagna. Ricordo anche, con immenso piacere, le tante volte in cui l’ho accompagnato in Val Cavargna, in quella che era stata la sua ultima parrocchia prima di Barzio. Ogni volta che don Alfredo arrivava a San Bartolomeo in Val Cavargna era una festa! Ma non dimentico la sua infinita gioia quando il 21 ottobre 2013 ha concelebrato a Santa Marta la Santa Messa con Papa Francesco. Ho avuto la fortuna, da Sindaco, di accogliere don Lucio mentre don Alfredo nel 2010 andava a svolgere il suo ministero a Ballabio. Ma il suo essere a Ballabio non lo ha mai allontanato dalla sua Barzio. Anzi ! Era sempre presente e anche da sacerdote di Ballabio prima e di Cremeno poi ha voluto, nel 2015, ricordare il 30° anniversario della posa del portale bronzeo avvenuta la notte di Natale del 1985 e non è mai mancato alla festa di Bobbio del 22 agosto, giornata che portava nel cuore. Nel maggio del 2019 a nome dell’intera comunità di Barzio, ho avuto l’onore di consegnare la cittadinanza onoraria“.

DON ALFREDO COMI, DA OGGI CITTADINO ONORARIO DI BARZIO. “NON POSSO DIRE CHE NON LO MERITAVO…”

E a conclusione, l’ex primo cittadino barziese rivela che “Don Alfredo era affezionatissimo a Bobbio e al Santuario di Maria Regina dei Monti. Sarebbe bello dedicare a lui quel tratto di strada che porta proprio al Santuario”.

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Una scelta dei commenti raccolti su Facebook:

Gina
Ultimamente la Valsassina sta perdendo le sue grandi querce. Sarà difficile avere ancora così grandi uomini.

Pierantonia 
Un personaggio che rimarrà sempre nel cuore riposa in pace Don

Annamaria 
Caspita .. Barzio perde un grande uomo ..grazie x tutto e buon viaggio

Simona 
Ciao Don….riposa in pace….mancherai tanto….so che non si può vivere per sempre ma il tuo ricordo sarà sempre con noi…con la tua Barzio e la piccola Concenedo…nei nostri cuori, cresciuti con te….
Grazie Don….

Gabriella 
Sento tanta tristezza Don!!! Nel Suo caro ricordo un grazie di cuore . Riposa in pace Don Alfredo. Amen

Margherita 
Don. In alto i cuori. Come ci dicevi tu. Riposa in pace.

Lucia (farmacista di Ballabio)
Che dispiacere ma la passione che aveva e che trasmetteva?! Tanta tantissima

Milena e Carla
Il nostro ultimo saluto è colmo di dolore e di tanti ricordi

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È una triste notizia che tutti non avremmo voluto ci giungesse mai o per lo meno il più tardi possibile. Da villeggiante valsassinese, sin dalla metà degli anni 60, serbo il ricordo di una persona di straordinaria umanità e grandissima cultura.

Al termine della seconda liceo, pur senza essere stato rimandato in latino, i miei genitori mi mandarono a ripetizione da lui: le lezioni si tenevano nella casa parrocchiale negli assolati pomeriggi dell’estate 1975. Il suo entusiasmo mi trasmise una grande passione per la lingua dei nostri avi, che conservai anche nei successivi anni  e mi consentì di apprezzare il valore della cultura classica.

Riposi in pace Don Alfredo, non la dimenticherò mai.

Paolo Ronchi

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Un altro pezzo di storia della Valsassina e non solo ci ha lasciato, una di quelle persone che hanno donato appieno la loro vita per gli altri e per il ben comune; un vulcano di idee, un vero trascinatore. In ogni nuovo progetto gettava l’anima e quando chiedeva aiuto, (sia economico che materiale) con davanti il suo esempio, era impossibile dirgli di no.

Schietto e diretto ma anche comprensivo e amabile. 
Conosceva i suoi parrocchiani ad uno ad uno e di ognuno sapeva cogliere gli aspetti più significativi, anche nel loro ricordo durante le esequie funebri mai banale, mai con frasi di circostanza; in occasione delle benedizioni Natalizie casa per casa aveva sempre una parola mirata e precisa per ciascuno dei familiari presenti. 

A volte sopra le righe pur di raggiungere gli obiettivi che si era prefissato, mi ricordo le sue lotte contro la burocrazia, che non accettava vedendola come un freno al suo agire.

La devozione per il Santuario Mariano dei Piani di Bobbio era ciò che più ci legava, con mio padre (Canepari Francesco) per anni dipendente della società degli impianti di risalita, al quale aveva richiesto di rifare le piccole croci della Via Crucis inopinatamente trafugate, oppure di fare dei bastoni per l’incanto dei canestri in occasione della Festa del 22 agosto.

Ma non solo, vicino alle attività del Valsassina Ski Team del quale mi chiedeva sempre notizie, conscio dell’aspetto formativo dello sport.

Di Don Alfredo mi resterà il ricordo della sua forza e l’insegnamento di non mollare mai, di non abbattersi e che la vita merita di essere vissuta, sempre e comunque, fino in fondo guardando al futuro portando con se le cose migliori del passato.
Ciao Don Alfredo.
.
Pierangelo Canepari
Presidente Valsassina Ski Team

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La famiglia Rosso di Barzio ricorda con affetto il caro don Alfredo.

Danila Marsure
Museo Medardo Rosso


Il Comune di Cremeno ha affisso la partecipazione al cordoglio.

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Sono molti i ricordi legati a don Alfredo, molti gli incontri che si sono intensificati col prospettato avvio della Comunità Pastorale che coinvolgeva anche il Comune di Pasturo. Proprio per prepararla al meglio aveva promosso col vicario episcopale alcuni incontri anche con noi sindaci dei paesi interessati per un confronto sulle problematiche delle nostre comunità.

Un prete che aveva certamente al primo posto gli impegni pastorali ma che era anche molto attento alla società civile, in particolare agli aspetti culturali ed artistici. Contagioso il suo entusiasmo rispetto a varie iniziative di cui soprattutto i barziesi hanno beneficiato. Anche negli ultimi anni ha sempre avuto una mente aperta e curiosa che stimolava il confronto non solo sugli avvenimenti di livello locale ma anche su problemi più generali.

È stato anche un lettore attento e critico della rivista IL GRINZONE che voleva sempre commentare durante i nostri incontri, anche quando era ricoverato a Lecco e poi ad Asso.

Guido Agostoni
ex sindaco di Pasturo

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È con grande dolore che ho appreso della notizia della morte di don Alfredo protagonista e testimone di oltre cinquant’anni di vita del nostro paese. A lui si devono opere importanti per la comunità, come la Scuola dell’Infanzia Sant’Alessandro, il Monastero del Carmelo, l’organo Mascioni e il portale bronzeo della chiesa parrocchiale. E tanto altro ancora, che oggi resta come indelebile e preziosa eredità materiale e spirituale.
A nome dell’Amministrazione comunale, dei 
dipendenti del Comune di Barzio di tutta la popolazione rinnovo il cordoglio per la perdita di un grande prete e di un grande uomo di fede e cultura.

Giovanni Arrigoni Battaia
sindaco di Barzio

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Che dispiacere leggere della scomparsa di Don Alfredo… come posso dimenticare la Messa del sabato sera a Concenedo… io ero una bambina e ci andavo con la nonna, e lui che per lasciare posto a tutti gli adulti, faceva sedere tutti noi piccini sull’altare….
Riposa in pace e prega per noi!

Monica Croci

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Un memorabile ricordo di grande uomo e sacerdote. Io e mia moglie nel lontano 1983 andammo a Roma con lui, noi di Lecco non lo conoscevano, fu una bella esperienza lo ricordiamo con affetto persona simpatica e gioviale. Lo ricordiamo nelle nostre preghiere e da lassù avrà un occhio per tutti.

Elena Rossi

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Come dimenticare don Alfredo, punto fermo e riferimento spirituale, nelle infinite vacanze trascorse a Barzio sin dall’infanzia.
Come dimenticare le sue prediche sempre chiare e dirette, i suoi moniti schietti, le tante opere di bene, l’amore per la cultura e i beni del territorio, che curava con grande senso di appartenenza.
Le celebrazioni liturgiche, segno del suo fedele servizio alla chiesa e testimoni della sua missione sacerdotale.
E quanto bene ci sarebbe ancora da dire di lui… Potremmo definirlo Amico di famiglia, per l’affetto che aveva per noi e i nostri genitori, (papà era Diacono) non mancava mai di ricordarli quando lo chiamavamo per un saluto.
Siamo certi, che dal cielo continuerà a vegliare e a pregare, per la redenzione e il bene del suo Popolo in cammino.

Fam. Cernuschi

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Buon viaggio Don Alfredo,
finalmente raggiungerai in pienezza il traguardo che ti eri sempre prefissato: il vedere in completezza la luce e l’amore di Dio.
Tu ne sei stato testimonianza qui: il tuo amore profondo per le persone, nascosto a volte dietro un burbero approccio, non aveva limiti.
Non possiamo che ricordare con il sorriso i momenti passati con te, quel tuo dare consigli con poche parole o una semplice stretta al braccio; quel tuo schermirti, che negli ultimi tempi avevi un po’ abbandonato, per un saluto troppo affettuoso; la gioia che ti brillava negli occhi nel vederci.
Grazie Don Alfredo, grazie a Dio che ci ha permesso di camminare un po’ con te e di poterti sentire Amico.

A. e M.

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Per 50 anni Don Alfredo Comi ha rappresentato la Chiesa di Barzio e dintorni. Con la sua grande operosità e col suo carattere pratico e deciso è stato vicino alle persone della comunità nel momento del bisogno, aiutando non solo con il conforto spirituale, ma intervenendo anche nella soluzione dei problemi che la vita sempre ci pone.
Mi è stato vicino e mi ha aiutato quando l’ho cercato. Gli ho voluto e gli vorrò sempre un gran bene. Ora riposi finalmente in pace e la sua anima possa vedere la bellezza del Paradiso.

LDP

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Preghiamo il Signore ringraziandolo per averci donato Don Alfredo, da sempre vicino al COE e amico di Don Francesco Pedretti, nostro fondatore.

Lo ricorderemo con amicizia e riconoscenza.

COE Barzio

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A nome del Consiglio Direttivo, dei Soci e Simpatizzanti di A.S.D. STELLA ALPINA, esprimo le più sentite condoglianze per la scomparsa del Caro Don Alfredo Comi. 
Giancarlo Camozzini
Presidente Asd Stella Alpina

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Ho conosciuto don Alfredo quando arrivò a Barzio succedendo a don Tenca.
Ricordo la sua forza, il suo sorriso, i suoi occhi luminosi, il suo entusiasmo trascinante.
Per noi tutti, barziesi d’adozione dal 1936, è stato un punto di riferimento indimenticabile.
Ho un dolce ricordo di lui quando, a fine estate, veniva a casa nostra per la benedizione delle ville e si fermava con mia Nonna a commentare il suo ultimo libro sulla storia di Barzio.
E li vedo ancora, al tavolino sotto la finestra, nel sole del pomeriggio, curvi come due carbonari a chiacchierare e sfogliare l’ultima fatica editoriale.
Dietro ai vetri gli alberi del giardino, la Grigna e il sole. E loro due, immersi nella luce calda del pomeriggio.

Grazie don Alfredo!
Grazie per tutto quello che ha fatto per noi e per Barzio!

Non sarà dimenticato, perché lo ricorderemo con affetto.

Luigi Diego Lavizzari Mattioli
Milano

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Mi è capitato qualche giorno prima di Pasqua di essere in Duomo, una sera, per una veglia di preghiera. Mentre ero seduto guardavo le bellissime vetrate del duomo: un capolavoro! Mi sono, però, chiesto cosa sarebbero state quelle vetrate senza dei fari che le illuminassero; io, quella sera, senza i LED, non avrei visto delle bellissime vetrate, non ne avrei colto la bellezza ma, piuttosto, un insieme di vetri. Pensavo, poi, che quelle vetrate rappresentassero un po’ la vita umana: quante volte ci capita di essere “bui”, di essere cioè in momenti difficili, in periodi non belli, a fare i conti con qualche malattia, con il contagio e così via. Mi pare che la vita di don Alfredo, fino in ultimo, sia stata toccata da questi aspetti. Mi sono chiesto, allora, quale fosse stato, per lui, quel faro che abbia illuminato settant’anni di vita consacrata.

Cos’ha illuminato la tua vita, don Alfredo, quando hai scelto di consacrarti per sempre a Gesù? Cosa l’ha illuminata quando tutti i tuoi confratelli chiedevano di essere ridotti allo stato laicale e tu continuavi ad amare più della tua vita il tuo maestro? Cosa ti ha illuminato quando tutti ti chiedevano cosa stessi facendo, chi te lo faceva fare? Cosa ti ha illuminato a cercare una parrocchia in un cui andare “a fare il prete” dopo la, meritata, pensione? Cosa ti illuminava quando non stavi in piedi ma volevi celebrare a tutti i costi? Forse, dico forse, tutta la tua vita è stata illuminata da una certezza: essere amato da Dio.

Ci hai insegnato che l’educazione all’amore è imparare di nuovo le relazioni, perché sono le relazioni sane che ci guariscono anche interiormente. Abbiamo bisogno di qualcosa che ci ridia vita. La vita non la ritroviamo rimettendo semplicemente in ordine dentro noi stessi, ma la troviamo nelle relazioni sane. Esattamente come abbiamo fatto con te.

Non potevi proprio fare a meno di Gesù.. guai se mancava la preghiera, la Liturgia delle Ore, il Rosario, la benedetta preoccupazione di poter celebrare seguendo i nuovi testi della riforma pur vedendoci, ormai, poco. Sei stato così caro don: hai vissuto parlando, ogni attimo, di Gesù, parlando di quanto fosse stato bello diventare prete. Quanto eri felice di essere prete e quante volte lo ricordavi. Ci lasci questi due grandi insegnamenti: lasciare che Dio abiti la nostra vita e di amare sempre la vita! Quante volte in predica ci sgridavi dicendo di vivere e non di vivacchiare seguito, subito, da “tra due cose egualmente uguali, scegli quella che costa di più”. Non saprei se lunedì mattina, caro don, hai scelto proprio quella più facile o difficile, però hai scelto quella più bella: andare dal tuo Gesù.. correre, finalmente, dal tuo Amore!
Ciao grande uomo e grande prete! Siamo sicuri di avere un intercessore in più in Paradiso!

Samuele

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Il nostro cappellano ha posato lo zaino.
Dio ti ha chiamato perché aveva un gran bisogno di te. A noi resta il vuoto che hai lasciato, la promessa di onorare sempre il beato Oivelli e l’impegno di prenderci cura della chiesina di Mezzacca.
Non ti deluderemo.

I tuoi alpini del
G.S.A. A.N.A. Monza

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Caro Don Alfredo, è con profondo dispiacere che ho appreso del tuo viaggio verso il cielo vicino a Gesù che tu amavi tanto. Ci hai lasciato tanti ricordi, il battesimo dei miei figli, uno di loro l’hai sposato, hai battezzato due dei miei nipoti, per il funerale del mio caro marito hai confessato me e i miei figli in casa, mi hai detto parole di consolazione e stretto il braccio per darmi la forza di continuare.

Le tue prediche, non si poteva che apprezzarle, con qualche frase in dialetto, erano coinvolgenti. Le tante cose che hai fatto per Barzio sono rimaste a ricordate Te, la tua vitalità, il gusto per la bellezza e la tanta voglia di fare, senza mai dimenticare di essere ottimisti e credere che lassù qualcuno ci ama.

Buon viaggio Don e prega per tutti noi.

S.M.G.L.

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