25 APRILE, LE CERIMONIE E I FIORI DEL PARTIGIANO NEI LUOGHI DELLA MEMORIA



VALSASSINA – Tutta la Valsassina celebra oggi il 25 Aprile, 76esimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo, con cerimonie rispettose delle norme antipandemia. Ai consueti appuntamenti istituzionali si aggiunge l’iniziativa dell’Anpi ”Porta un fiore al partigiano” con la simbolica deposizione di un fiore ai luoghi, ai monumenti, alle strade dedicati al sacrificio di chi lottò per la libertà.

In questa pagina, nell’arco della giornata, tutte le immagini dalla Valsassina.

> Qui i discorsi e il video dalla Città di Lecco

A Barzio, in piazza Garibaldi, nella cerimonia unitaria dell’Altopiano i quattro sindaci, il rappresentante Anpi Augusto Giuseppe Amanti e le associazioni d’Arma e combattentistiche del territorio. Nel paese dell’altopiano, all’esterno del cimitero, si è svolta il 31 dicembre 1944 la più grossa esecuzione della provincia, con l’omicidio di dieci partigiani catturati il giorno prima alla Culmine di San Pietro.

I fiori del partigiano deposti a Barzio: ai martiri della Robiasca e in via Martiri Patrioti.

Il fiore del partigiano a Maggio di Cremeno.

Introbio, la cerimonia istituzionale e il fiore per il comandante partigiano “Mina”, Leopoldo Scalcini, catturato il 30 dicembre 1944 nei rastrellamenti alla Culmine di San Pietro e ucciso a Introbio mentre tentava la fuga durante il trasferimento.

A Taceno cerimonia al monumento dei caduti fuori della chiesa. Il sindaco Alberto Nogara ha ricordato i valori della Resistenza, tramandati dai partigiani. In particolare sono stati ricordati sei deportati tacenesi nei campi di concentramento nazisti per aver rifiutato l’adesione alla RSI e SS tedesche; oggi riconosciuti resistenti senz’armi. Il discorso è chiuso ad un accenno alla lotta alla pandemia. Presenti alla cerimonia sindaco, alcuni consiglieri, gli Alpini e una rappresentanza dell’Anpi.

Pasturo. Al monumento ai Caduti il sindaco Pierluigi Artana accompagnato dagli Alpini. “In occasione dell’anniversario della Liberazione è doveroso celebrare tutti gli uomini che hanno combattuto e difeso l’Italia dal Nazifascismo – il discorso del primo cittadino -. Gli eroi della Resistenza hanno reso l’Italia libera e hanno contribuito alla nascita di una Repubblica democratica. Che questo giorno sia di buon auspicio per una prospettiva di vita migliore. Dall’inizio della pandemia si sono registrati a livello nazionale 120.000 morti, mai un numero così elevato dopo la Seconda Guerra Mondiale. Da domani si inizieranno ad allentare le misure restrittive, grazie anche alla campagna vaccinale che sta proseguendo in maniera rigorosa in tutto il Paese. Con il nostro impegno e la nostra serietà, occorre piano piano ritornare a riassaporare quella libertà, con la voglia di ricominciare e recuperare tutto quello che la pandemia ci ha tolto in questo anno. Oggi, come 76 anni fa, dobbiamo rimboccarci le maniche e ricostruire l’Italia con responsabilità, sacrificio e coraggio”.

Ballabio ha posato una Corona ai Caduti anche se, come ormai consuetudine la Festa della Liberazione si svolgerà il 2 giugno insieme alla Festa della Repubblica, così da permettere la contemporanea presenza degli amici di Brugherio, città natale del partigiano Ambrogio Confalonieri. > Qui le immagini da Ballabio

 

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