MAURO IMPARA NELLA NATURA IN VAL BIANDINO IL MESTIERE DI DOMANI



PAGNONA – “Sui monti si impara a vincere negli ostacoli della natura e le difficoltà della vita”: è la massima riportata sul santuario della Madonna della Neve a Biandino.

Ma è anche la frase simbolo che Mauro Brumana ha scelto come stile di vita, la montagna da cui sta imparando sempre più a non voler rinunciare al suo sogno, quello di possedere un allevamento di animali possibilmente bovini da latte e di trascorrere come malgaro le sue estati in Val Biandino.

La monticazione che si svolge sui pascoli di alta montagna non è semplice: è fatta di sacrifici, di poche ore di sonno, di un costante vigilare sugli animali, sulle condizioni del tempo, scrutare continuamente il cielo per intuire l’arrivo di un temporale ed evitare che i fulmini possano abbattersi sul bestiame – pericolo con cui fare i conti seriamente, visto che in alta montagna si verificano spesso episodi del genere.

Il giovane Mauro di Pagnona domenica ha portato il suo gregge di pecore sui pascoli alti.
“Ho una decina di pecore e domenica le ho portate a Deleguaggio, mi sono messo d’accordo con altri piccoli allevatori e adesso si è formato un gregge di 50 animali, rimarranno lì fino all’autunno. Ogni 15 giorni andremo a controllare come stanno, le pecore non richiedono particolare attenzione, non necessitano di mungitura quotidiana come la capra”.

Sarai impegnato tutta estate con il controllo del gregge?
“No, io trascorrerò l’estate in Val Biandino, da 6 anni vado lì, mi piace la vita d’alpeggio”.

Ci vuoi spiegare come si svolge la giornata sui monti?
“La sveglia suona alle tre e mezza per la prima mungitura giornaliera che dura circa due ore, poi si porta il latte per la lavorazione dei taleggi e del formaggio. Alle 6 si fa colazione con il latte fresco appena munto. Si passa a dare il siero ottenuto dalla lavorazione del formaggio ai vitelli e poi si va con tutta la mandria a pascolare, di solito si sta fuori fino all’una e mezza del pomeriggio. I pastori rientrano per il pranzo mentre la mandria rumina e riposa. Verso le 15 si inizia a radunare il bestiame per la seconda mungitura e alle 17 si torna a pascolare per la ‘cena’ del bestiame, un paio d’ore in cui gli animali possono cibarsi ancora con l’erba fresca. I vitelli vengono di nuovo nutriti con il siero e portati in stalla per la notte in modo da essere al riparo. I pastori possono rientrare nella baita per la loro cena, che avviene verso le 21:30”.

Le ore per riposare sono poche, per chi sceglie di fare questo lavoro; non credi che in futuro potrebbe pesarti?
“Se hai una grande passione come la mia il lavoro non pesa, quando fai quello che ti piace non senti la fatica e la stanchezza. Pensi solo al benessere degli animali e non guardi quante ore di lavoro ci vogliono per questo”.

Preferisci la vita in alpeggio a una vacanza?
“Si, le sensazioni di libertà e di pace che si trovano in montagna non le trovi in altri luoghi, qui si respira un’aria diversa, l’aria dei monti e si sentono i suoni dei campanacci degli animali, i profumi dei fiori di montagna, l’acqua fresca che scorre nei ruscelli. È la vita che voglio fare in futuro, non desidero altro”.

I. B.

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