DISFIDA DELLE ANTENNE IN ALTOPIANO, MOGGIO BATTE CASSINA IN APPELLO. L’AVVOCATO: “SEMPRE AGITO NEL RISPETTO DELLA LEGGE”



MILANO – La Corte d’Appello di Milano ha respinto il ricorso del Comune di Cassina Valsassina e condiviso le ragioni del Comune di Moggio nella “eterna” controversia tra i due piccoli paesi dell’Altopiano, costata finora decine di migliaia di euro di spese legali.

La sentenza in secondo grado afferma tra l’altro che la convenzione del 1997 che assegnava in diritto di superficie al Comune di Moggio un appezzamento di terreno di 65 mq per collocarvi un ripetitore televisivo non limitava l’utilizzo solo a questo uso e non vietava altri usi di quel brano di suolo. Lecitamente quindi il Comune di Moggio ha fatto posizionare nel 2001 in quel contesto anche le antenne di trasmissione telefonica TIM e H3G, che costituiscono tra l’altro impianti di pubblica utilità per le telecomunicazioni sia per i cittadini di Moggio che per i cittadini di Cassina, quindi svolgendo un importante servizio pubblico di interesse generale.

> SENTENZA N. 1470-2021 CORTE D’APPELLO MILANO

Il Comune di Cassina dunque quando ha liberamente deciso di concedere gratis quel suolo per 99 anni al Comune di Moggio – ha anche implicitamente accettato che l’evoluzione tecnologica dei sistemi di comunicazione prevedibile in un arco di tempo così ampio potesse rendere opportuno far collocare in quel contesto (ottimale per la posizione rispetto al difficile andamento orografico dei due territori) anche nuove tecnologie di comunicazione, come poi si è verificato.

Le antenne di trasmissione telefonica e dati ora servono anche per la diffusione di contenitori culturali (ad es. piattaforma Netflix ed Amazon, citate nella sentenza, forse il primo caso in Italia, per cui assolvono a una funzione collettiva importante).

Il comportamento del Comune di Cassina – ossia aver rilasciato i permessi edilizi nel 2001 per installare le antenne, essendo ben informato dei sottostanti contratti onerosi che assicuravano importanti incassi al Comune di Moggio – rappresenterebbe quindi un altro indice per interpretare il contratto nel senso di una piena accettazione anche di questa ulteriore importante funzione, che peraltro serviva a garantire il servizio telefonico e dati anche ai cittadini di Cassina Valsassina; non è quindi credibile ed è contraddittoria una azione giudiziaria avviata molti anni dopo assumendo di nulla sapere di questi contratto onerosi

Il noto avvocato amministrativista Umberto Grella, che ha patrocinato il municipio vincente nella controversia legale, dichiara a Valsassinanews: “La Corte d’Appello ha confermato in pieno le ragioni del Comune di Moggio che ha sempre agito nel rispetto della legge e con correttezza, all’interno di quanto la convenzione stipulata con il Comune di Cassina Valsassina permetteva. I cittadini di Cassina Valsassina dovrebbero ringraziare l’amministrazione comunale di Moggio che dal 2001 con la sua meritoria iniziativa assicura la trasmissione telefonica e dei dati anche su parte del loro territorio grazie a questi impianti ripetitori”.

RedGiu

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