Grazie a un meccanismo ormai rodato, proseguono senza sosta le vaccinazioni anti COVID-19 su tutto il territorio nazionale e i primi risultati sul fronte, calante, dei contagi hanno consentito le graduali riaperture anche delle attività economiche più legate al Turismo di stagione, caratterizzato soprattutto dai tradizionali spostamenti verso il mare e i monti.

Alta anche in Valsassina l’adesione alle vaccinazioni, facilitata dalla possibilità di accedere all’hub di Prato Buscante senza dover scendere al piano: questa soluzione logistica é stata molto apprezzata in modo particolare dalle persone più fragili o anziane ma anche dai loro accompagnatori che si sono visti facilitare il compito e ridurre i tempi di percorrenza.

Nel frattempo é stata accolta positivamente dagli utenti Valsassinesi la proroga dell’apertura fino a domenica 11 luglio del centro vaccinale, che avrebbe invece dovuto chiudere i battenti a fine giugno: la data é ben segnata anche sulla mia personalissima agenda perché proprio quel giorno dovrò sottopormi alla seconda vaccinazione al PalaTaurus di Lecco.

Non mi addentrerò nel ginepraio alimentato dai contrapposti pareri di esperti veri o presunti che quotidianamente ci propinano granitiche quanto alterne certezze, condite da labili perle di altrettanto incerta saggezza che, non potendo verificare, abbiamo imparato a prendere con le molle in attesa della fine effettiva della pandemia che ci affligge da oltre un anno.

Desidero piuttosto fare riferimento all’esperienza del sottoscritto e dei molti amici e parenti con i quali ho vissuto in buona salute fino a oggi: sono convinto che per molti ciò sia avvenuto anche grazie alle vaccinazioni effettuate fin dalla più tenera età. Se le principali malattie infettive sono state debellate su larga scala lo si deve proprio ai vaccini e credo che questo sia un dato incontestabile anche da chi, per propri convincimenti, non intende invece fidarsi dei vaccini tout-court.

Conosco ma non ritengo valide e sostenibili le argomentazioni di chi, pur vivendo in società, fra noi, preferisce comunque non correre “il rischio” personale di vaccinarsi senza preoccuparsi delle possibili conseguenze per la diffusione incontrollata del virus fra i propri simili, con i quali si lavora ma anche si vive a contatto tutti i giorni spostandosi con mezzi pubblici e privati, tutto l’anno e dunque non soltanto durante la fugace stagione delle vacanze estive.

La certezza di non avere alcuna conseguenza dalla vaccinazione ancora non c’é ma se, ad esempio, meningite, poliomielite e vaiolo sono state eradicate questo dovrebbe dare a tutti il consiglio giusto, anche a chi non riesce proprio a fidarsi in nome dei pochi ma dolorosi casi di decesso, attribuiti forse alla vaccinazione e non tutti ancora chiariti fino in fondo.

Sull’argomento si tornerà più avanti quando si tireranno le somme, analizzando l’andamento della pandemia anche nelle Terre alte con dati più dettagliati e completi.

Claudio Baruffaldi

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