Gent. mo Direttore,
ci siamo sentiti qualche giorno fa telefonicamente.
Le scrivo oggi per riconfermarle il mio interesse nel capire il motivo per cui in Valsassina (ovviamente anche in altre realtà montane) si ricorre sempre più spesso all’utilizzo del cemento per riabilitare vecchie mulattiere oppure di tracciarne di nuove.
Come amante del Pian delle Betulle fin da bambino mi sono molto indignato nel vedere le immagini delle l’inutilità della strada cementata, peraltro non preesistente, tra Alpe Piazza e Alpe Ortighera.
Reputo questo esempio di opera pubblica assolutamente inutile, basti pensare che poco accanto c’è l’arrivo della funivia da Margno e si può arrivare agevolmente a Ortighera da Paglio via un’altra strada cementata.
Per non parlare anche del possibile deturpamento del paesaggio montano.
Le chiedo la cortesia di aiutarmi a identificare, se possibile, per favore un elenco di casi simili valsassinesi a quello che le ho già citato, in modo da poter mobilitare più persone possibili e anche associazioni che hanno a cuore questo tipo di tematiche etiche/ambientali.
Lo sappiamo entrambi che probabilmente si tratta di una battaglia contro i mulini a vento, ma credo che ai nostri tempi sia necessario indignarci in modo da non dover più subire decisioni scriteriate prese da altri.
La ringrazio fin da ora per l’aiuto che potrete darmi.
Un caro saluto
M. C.
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LA RISPOSTA DI VN
Facciamo nostra la proposta/richiesta del lettore, “girandola” a chi tra i frequentatori del nostro giornale ha a cuore l’ambiente e molto meno il famoso cemento.
Chiediamo dunque di segnalarci situazioni simili a quella descritta dall’autore di questa lettera, alla nostra e mail o sulla pagina Facebook di VN.
Ne realizzeremo un’inchiesta – nella speranza di mobilitare le coscienze e – auspicabilmente – di sollecitare un dibattito serio e magari anche qualche decisione concreta.