BARZIO – Non solo maleducazione e noncuranza delle regole, i camper accampati su suolo pubblico senza autorizzazione sono un problema anche per chi lavora nel settore, e le autorità erano ben informate già da luglio.
Sebbene sia tristemente nota la cronica carenza in Valsassina di aree pubbliche attrezzate per questo tipo di turismo, il territorio offre un paio di ampi camping dove roulotte e camper possono sostare nel pieno rispetto delle regole e usufruire di tutti i servizi loro necessari. Attività che però, oltre alla crisi causata dalla pandemia, devono fare i conti anche con la prassi di campeggi improvvisati e illegali, su aree pubbliche occupate senza autorizzazione o su spazi concessi da privati privi di alcun titolo.
L’episodio di Ferragosto sulle rive del Pioverna, nella piana tra Barzio e Pasturo, è solo l’ultimo di una lunga lista, e questo nonostante gli operatori del settore avessero sin da luglio informato le istituzioni.
Innanzitutto, il 19 luglio scorso, la situazione è stata segnalata al sindaco di Barzio, chiedendo “con urgenza un incontro per meglio definire il problema che continua a ripetersi in zona Prato Buscante-La Fornace di assembramenti di camper in sosta di più giorni su terreni privati”. Pronta la risposta di Giovanni Arrigoni Battaia che, pur rifiutando l’incontro, avrebbe provveduto ad informare la Comunità Montana e la Polizia Locale “che faranno quanto necessario“, recita la risposta del primo cittadino.
Una settimana dopo l’informazione è giunta anche in Questura e Prefettura. Vano tuttavia è stato l’auspicio di non veder ripetersi altri campeggi sregolati nei successivi fine settimana. Fino almeno al documentato campeggio selvaggio di Ferragosto.
RedPol
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