Chi lo avrebbe mai detto. Dopo l’iniziale stupore ed essermi preso il tempo necessario per riprendermi dal traumatico evento, con altrettanto necessario distacco mi affido alla rima baciata e alla pruriginosa saggezza dell’adagio popolare di cui sopra, rigorosamente a soggetto libero, per cercare di mettermi nei panni di chi aveva ri-dato fiducia e dunque votato politici dalla Coerenza notoriamente già molto elastica e ora sedicenti-fine-carriera. Forse.
Soprassiedo dall’esprimere la mia opinione sui cambia-casacca seriali e i loro manutengoli, che già si sa come la penso.
Certo, però, se ti invitano, come fai a dir di no. Alibi, pretesti o verità? Non mi dilungo. Faccio credito all’acume e all’intelligenza dei lettori soprattutto di quelli dotati di discreta memoria: del resto praticamente nessuno, obiettivamente, sembra per ora credere al recente e maldestro tentativo di dare lustro e dignità politica all’ennesimo salto della quaglia, bollandolo con impietosa e facile ironia che non lascia spazio al dubbio. Opportunità in itinere e opportunismi incombenti consigliano però prudenza nel giudizio, che non si sa mai…
Sembra che l’ultimo salto della quaglia (mi scuso per la ripetizione ma di questo ritengo si tratti) sia il preludio al meritato riposo: ma per davvero fra un annetto o poco più c’è già chi si vede in panciolle davanti al caminetto, ciabatte ben calzate, che tanto ha già dato e molto ha fatto per il Territorio e per il Bene comune? Largo ai giovani ecc. ecc. O c’è altro che non sappiamo? Forse l’ultimo tentativo per agguantare quel ticket per Roma, finora sfuggito?
Dando a intendere che la scelta non è affatto improvvisata ma al contrario preceduta da un lungo e sofferto travaglio personal-politico, ad attenderli c’è solo un ancor Anemico partito unico: qualcuno però dice e insiste che una “sottile” strategia preveda a breve un radioso futuro grazie alla Dote di amici e pubblici amministratori che, altrettanto forse, i novelli transfughi si porterebbero appresso. Si vedrà.
Ma non è tutto oro quello che luccica soprattutto a livello locale e se il Buongiorno si vede dal mattino…
In questo nebuloso e futuribile contesto non promette, infatti, nulla di buono il pepato fervorino riservato ai nuovi venuti dai più autorevoli corrilegionari che ben li conoscono e a loro consigliano fin d’ora e a muso duro, profilo basso e gavetta a gogo prima di aspirare ma senza nessuna immediata pretesa o velleità, rivolta ai posti buoni nel nuovo partito. Gazebi a raffica con ogni condizione temporal-climatica? A dire il vero, non ce li vedo. Chi sono? Di chi sto parlando? I nomi come al solito metteteli voi, che anche stavolta la “Categoria” rischia a breve di essere più affollata e si può scegliere.
Inspiegabile all’apparenza: un politico che ormai a fine mandato si taglia i ponti alle spalle sapendo di non aver un red carpet ad attenderlo, anzi, tutt’altro. Quale possibile e misteriosa miglior vita si celi sotto la linea di galleggiamento non è ancora dato sapere ma i bene informati sussurrano che il successo e le vere finalità dell’operazione dipendono sostanzialmente da quanti fra gli attuali compagni di viaggio li seguiranno, “convinti” dall’ultimo sermone che però sa di stantio. Se nello zaino ci sarà poco o nulla la fuga in avanti sarà una debacle e il caminetto, allora si, balzerebbe davvero in primo piano.
Ben sappiamo quanto siano importanti i cosiddetti “Contatti” negli Enti superiori per gli amministratori del territorio, sempre alla ricerca dei finanziamenti necessari per rimpinguar le esangui casse comunali ma la storia più recente ci insegna che in questa affannosa ricerca pur non disdegnando gli amori passeggeri non guardano più in faccia a nessuno e anche loro sono pronti, per necessità o per calcolo, a cambiar cavallo con la stessa facilità con la quale certi politici hanno più volte e disinvoltamente mutato la casacca con cui gli hanno chiesto e richiesto il consenso. Faranno le loro valutazioni e decideranno sulla base delle personali convinzioni o anche solo su convenienze e momentanee opportunità. Sarà anche vero che negli anni si sono consolidati rapporti personali e amicali ma si sa, soprattutto in politica, l’Amicizia è una cosa l’Interesse un altro.
I vecchi e fidati sostenitori, ora orfani, si accontenteranno una volta ancora di un “usato sicuro” solo ridipinto di bel nuovo? L’unico riferimento politico rimasto, risultato eletto, diciamolo, per il rotto della cuffia, si è nel frattempo trovato una “parrocchia” politicamente più robusta. Buongiorno e grazie.
Na lavada e na sugada…
Claudio Baruffaldi
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