In riferimento alla lettera dell’arch. Enrica Quinto, mi sia consentita una personale riflessione.
Ho lavorato per decenni in uno stabile di quattro piani, di epoca similare, adibito a soli uffici, con centinaia di dipendenti e migliaia di utenti.
Negli anni ’90 si rese necessaria un’opera di risanamento e consolidamento delle fondamenta degradate.
I lavori durarono mesi. Il tutto è stato fatto senza che gli uffici fossero chiusi un solo minuto.
Il solo disturbo per i dipendenti e i frequentatori erano i rumori dei martelli pneumatici, ruspette e quant’altro.
Ora, a distanza di decenni, con le nuove tecnologie e i nuovi materiali, mi riesce difficile accettare la soluzione adottata come unica alternativa.
Ringraziando per l’ospitalità, cordiali saluti.
Lettera firmata
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