LECCO – È uno dei reati più odiosi, perché colpisce la fascia più debole della popolazione. Dopo un inevitabile calo durante il lockdown, le truffe agli anziani sono subito tornate ai livelli pre-pandemia. Già molte le denunce raccolte dalle forze dell’ordine in provincia di Lecco dall’inizio del 2022 ma si tratta con tutta probabilità solo della punta dell’iceberg perché non tutte le vittime decidono di raccontare e di chiedere aiuto per essere cadute in un tranello.
Tra le truffe più frequenti negli ultimi mesi nei comuni del lecchese quella dei finti tecnici che, con tanto di pettorina catarifrangente, simulano la contaminazione dell’acqua del rubinetto e chiedono di mettere in un sacchetto contanti e gioielli per “decontaminarli”, salvo poi farli sparire. Oppure quella del falso avvocato che chiama al telefono per avvisare che il figlio o il nipote ha provocato un incidente, ovviamente mai avvenuto, per poi far arrivare a casa un sedicente poliziotto incaricato di ritirare i soldi necessari a risarcire il danno ed evitare al familiare di finire in arresto.
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