LETTERA: “SINDACI PIÙ RICCHI? ANCHE NEI PICCOLI BORGHI LA POLITICA PUÒ DIVENTARE UN MESTIERE BEN RETRIBUITO…”



Entro il 31 maggio tutti i comuni dovranno convocare i loro consigli e approvare i rispettivi bilanci di previsione per gli anni dal 2022 al 2024 e dopo anni di attesa ci sarà anche la possibilità di arrotondare significativamente la “paghetta” di sindaci, vicesindaci e assessori mente i consiglieri resteranno ancora a bocca asciutta.

La legge prevede una gradualità che però é facilmente aggirabile con i semplici accorgimenti procedurali e contabili previsti dalla stessa norma. Tutto facile dunque se in capo al primo cittadino sono accentrate anche le funzioni dirigenziali del suo comune, figure professionali quest’ultime scarse soprattutto nelle piccole realtà ormai tragicamente condizionate nel loro quotidiano operare dalla cronica e non facilmente superabile carenza di personale che conosciamo anche in Lombardia.

Con gli adeguamenti delle indennità si andrà a regime nel 2024 ma più di qualcuno ha fretta e preferisce accelerare i tempi che del doman non v’é certezza e allora basta una determina o anche solo un decreto e il gioco é fatto: gli equilibri di bilancio son garantiti e un religioso silenzio cala sulla “necessità” fatta virtù. Non é un obbligo, ci sono infatti anche sindaci che rinunciano alla legittima indennità per rimpinguare le casse del loro comune. Pochi in verità.

Bisogna dire che i considerevoli aumenti delle indennità di funzione dei sindaci trovano il presupposto nel fatto che non si trovano quasi più cittadini disposti a candidarsi in modo particolare nei piccoli paesi. Le responsabilità infatti ci sono indipendentemente dal numero degli abitanti e dai soldi che si hanno da spendere

È triste constatate come senza una indennità di carica così sostanziosa si rischierebbe però di non trovare gli amministratori comunali ma così stanno le cose e allora lo Stato, pragmaticamente, anche questa volta ha pagato. Piuttosto che rischiare di trovarsi molti posti sguarniti ai vertici dei comuni, da consegnare subito dopo nelle mani di altrettanti commissari prefettizi, meglio mettere mano alla borsa e salvare il Governo nelle nostre municipalità più piccole che sono spesso anche le più antiche.

Con il taglio dei parlamentari che caratterizzerà la prossima tornata elettorale alle elezioni politiche previste nel 2023, c’è da augurarsi che fra i molti parlamentari che perderanno lo scranno romano e il relativo e più danaroso appannaggio per via delle nuove regole, si possano trovare candidati sindaci che accontentandosi di uno stipendio più risicato si occupino nei prossimi anni delle cosiddette realtà minori. Non tutti sanno, infatti, che al Centro Sud i parlamentari sono spesso sindaci in molte città ma soprattutto nei piccoli borghi, loro primo bacino di consenso elettorale. Sarebbe un bel segnale di spirito di servizio in un Italia che ha proprio bisogno di esempi positivi anche in Politica.

Nella nostra Italietta che trova agevolmente le palanche per gli armamenti in favore della pace ma non sempre riesce a trovarle per aumentare gli stipendi degli operai fermi da anni, spesso bloccati da rinnovi contrattuali procrastinati sine die non si é invece faticato troppo nemmeno a trovare nell’ultima legge di Stabilità o Finanziaria che dir si voglia € 100.000.000 per il 2022 e se ne troveranno € 150.000.000 per il 2023 e altri € 220.000.000 a decorrere dal 2024, da destinare all’aumento delle indennità di funzione ai pubblici amministratori, dal paese più piccolo fino a Roma capitale.

Fulgido esempio di Italica collaborazione, questo sforzo unanime e congiunto votato alle camere anche da quelle forze politiche che in Parlamento urlavano contro i privilegi della casta e su quegli alti lai avevano fondato i propri ma ormai lontani successi politici ed elettorali. Conoscete qualcuno?

Tecnicamente parlando, dicesi “concorso dello Stato” alla spesa che dovranno o potranno sostenere i comuni. Come infatti si diceva poc’anzi, non é un obbligo.

Tecnicamente, anche qui, mi ha spiegato un sindaco ancora in prima linea, non é un aumento ma trattasi di “Adeguamento” che in pratica non cambia nulla tanto a pagare é sempre Pantalone con i soldi delle imposte che escono dalle tasche dei contribuenti. Ne beneficeranno i primi cittadini dei Comuni capoluogo sede di città metropolitana ma anche tutti i sindaci dei comuni delle regioni a statuto ordinario. Guai però a dirgli che non se li meritano, ci mancherebbe, con tutti i servigi che danno ogni giorno alla popolazione e soprattutto guai a dirgli che se non proprio si arricchiscono certamente male non se la passano se anche nei comuni con poche centinaia di residenti fino alla piccola Morterone, il meno abitato in Italia, il sindaco presto potrebbe percepire uno stipendio che si aggira attorno ai 2.000 euri mensili.

Lordi certo, però mica male lo stesso. Quasi quasi a saperlo che la roba veniva avanti così c’era da candidarsi in un piccolo comune e la panatica era assicurata.

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