Gentile direttore, desidero esprimere la mia opinione in merito alla vicenda che sta turbando Barzio, paese in cui vivo. Mi riferisco alle Contrade che, stando alle notizie di stampa, si sono ritrovate il conto svuotato.
Premetto che credo nella buonafede dell’associazione e che ogni accusa vada dimostrata oltre ogni ragionevole dubbio.
Vorrei anche ricordare il debito che il nostro paese ha nei confronti dei contradaioli i quali per una decina di anni hanno letteralmente salvato l’estate, e non solo, della nostra comunità regalandoci giornate di allegria, occasioni per stare insieme e, non ultimo, buoni affari per le nostre attività commerciali.
Sono alcune decine i volontari che nel tempo si sono impegnati senza nulla chiedere in cambio e per colpa di qualcuno mi auguro che a nessuno venga in mente di mettere alla gogna tutta l’associazione e tutta la sua storia.
L’ostacolo al momento appare forse insormontabile, ma mi auguro che giungano ai contradaioli tanti attestati di stima e che li spingano a non arrendersi e a non abbandonare quanto costruito in questi anni.
Trovo a tal proposito significativo che il sindaco abbia confidato alla stampa di voler continuare a sostenere economicamente le contrade, pur non potendo assicurare più denaro di quanto già messo in previsione. Tuttavia in questa triste vicenda il Comune di Barzio al momento è il più danneggiato, sia nella reputazione del paese che rappresenta, sia per quanto riguarda la questione prettamente economica.
Bene allora che si prometta di non tagliare i contributi futuri, però serietà vuole che quantomeno si chieda, e con insistenza, di fare chiarezza sui contributi del recente passato. Sono quasi 8mila euro in due anni, denaro sottratto a tutta la comunità.
Lettera firmata
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