DALLE VILLE DI DELIZIA ALLE TERME, COME LA VALLE INCANTÒ I TURISTI 800ESCHI



BARZIO – “La Valsassina non ha nulla da invidiare alla Svizzera e la cascata della Troggia è a detta di molti la più bella tra quelle conosciute. Ci vorrebbe un sentiero, e insegnare la nettezza alle nostre genti“. All’incirca con queste parole il celebre introbiese Giuseppe Arrigoni, durante l’esilio dovuto alle vicende risorgimentali, tirava le orecchie e dettava la linea per un roseo futuro turistico ai suoi convalligiani.

Da lì si è mossa la conferenza di Marco Sampietro, docente al liceo classico ‘Manzoni’ e ricercatore de ‘Gli amici della Torre’ di Primaluna, sulla “Industria del forestiero” (anche questa una definizione da attribuire al già citato Arrigoni). Un appuntamento organizzato dall’associazione culturale ‘La Fucina‘ nell’ambito de ‘I giovedì della Fucina’, la programmazione estiva proposta tra Barzio e Cremeno.

Dopo il lungimirante Arrigoni, Sampietro ha ricordato i primi forestieri ad innamorarsi del territorio, ovvero la famiglia Sacchi e i Manzoni, in vero più imprenditori che turisti, mentre a Ottocento inoltrato furono le Terme di Tartavalle ad attrarre l’eccentrico Felice De Vecchi e tutta la famiglia Migliavacca. Si trattava di un turismo “di signori”, accompagnato dalla vocazione di essere da esempio in aree rurali e poco acculturate, ma reso palese dalla edificazione delle cosiddette “dimore di delizia” trasformatesi presto da seconde case a residenza principale dell’intero nucleo famigliare.

Il turismo del secondo Ottocento portò la consapevolezza di dover intervenire sulle infrastrutture, si velocizzò dunque la trasformazione di sentieri e gradinate in vere e proprie strade carrabili, così come vennero sostituiti i ponti in corda, e debuttarono le prime corriere, già di massa se non ancora di linea. Ben evidenziato da Sampietro anche l’aspetto promozionale che già all’epoca non venne trascurato: fiorirono le cartoline, e tra i soggetti non solo gli aspetti naturali ma pure le ville, sempre più numerose e sparse in tutta la Valle.

Intraprendenza e ambizioni non sembravano mancare. Vera ciliegina sulla torta di una conferenza ricca di informazioni eppure scorrevole, il manifesto pubblicitario delle Terme di Introbio, progetto oggi dimenticato dai più, con idee chiare su slogan, bottiglie, senza prescindere da un ritratto della Grigna.

Il tema del turismo, e più nel dettaglio delle ville edificate in Altopiano, verrà ripreso nel prossimo ‘giovedì della Fucina’, il 14 luglio a Cremeno da Federico Oriani.

RedCult

 

 

 

 

 

 

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