PASTURO – Sono nove i pannelli con gli aspetti geo-paleontologici (e non solo) più interessanti del versante valsassinese del Grignone installati al rifugio Antonietta in Pialeral. L’idea nasce dal lavoro di ricerca nel territorio da parte di Andrea Tintori, già professore di paleontologia all’Università degli studi di Milano, e dalla disponibilità e sensibilità del proprietario del rifugio, Dario Pensa, che ha constatato come spesso gli escursionisti manifestino grande interesse per gli aspetti naturalistici.
Il percorso geologico realizzato dal Parco della Grigna Settentrionale che dall’Alpe Cova si dipana verso gli Scudi purtroppo non è al momento facilmente percorribile né individuabile, poiché le indicazioni poste un paio di anni fa sono state vandalizzate e i pannelli risultano degradati e ormai illeggibili. Il rifugista, quando possibile, dispensa qualche consiglio, ma a fronte di questa situazione Tintori e Pensa hanno deciso di cercare un rimedio indipendentemente.
Il tabellone presenta nove pannelli ricchi di fotografie realizzati da Andrea Tintori su argomenti che vanno dalla geologia e geomorfologia alla paleontologia: nella zona molti sono i giacimenti fossiliferi con pesci, coralli, brachiopodi e addirittura una stella marina. Al momento il solo pannello di argomento non geologico è dedicato a un insetto molto particolare, in fase di studio da parte del prof. Matteo Montagna dell’università di Napoli.
“Ogni pannello è dotato di un QR-code che permette di collegarsi al commento parlato, in italiano e in inglese, così da evitare di dover leggere le didascalie, cosa non sempre agevole all’aperto – spiega Pensa -. I pannelli sono indipendenti uno dall’altro allo scopo di sostituirne via via alcuni per offrire una panoramica sempre più vasta sugli aspetti naturalistici. In questo modo vengono suggerite anche semplici passeggiate nelle quali ‘guardarsi attorno in modo nuovo’, alla scoperta di un’area veramente impagabile”.
“L’intenzione è di creare un vero e proprio info-point geo-naturalistico, che comprenderà anche le foto dei panorami dal rifugio con la relativa interpretazione geologica” conclude il gestore del rifugio Antonietta.