PRIMALUNA/INTROBIO – Scientificamente si chiama Acherontia atropos, a noi comuni mortali è nota come “sfinge testa di morto” e sempre a livello popolare l’esemplare adulto di questa falena è famosissimo per il film Il silenzio degli innocenti diretto da Jonathan Demme, uscito nel 1991 (a destra l’affiche della pellicola con Jodie Foster e Anthony Hopkins nella parte di Hannibal “the cannibal” Lecter).
Perché ne parliamo? Il motivo è semplice e d’attualità: di recente più lettori e pure una azienda agricola – tutti in Centro Valsassina – ne hanno trovati diversi esemplari, ancora in forma di bruco.
Il fatto non risulta del tutto inedito ma pure ha sollevato curiosità, per una serie di motivi. Vari esperti, ad esempio, hanno dichiarato di essere al primo “avvistamento” assoluto di questo genere, nel nostro territorio; i bruchi poi si fanno decisamente notare, per le loro dimensioni effettivamente enormi (“Sono grandissimi, 10/20 volte quelli della cavolaia e non fanno danni” commentano da Res Naturae di Introbio, impresa dalla quale provengono alcune delle immagini presenti in questo articolo).
Ecco, non sono dannosi, questi mega-bruchi. A differenza di altri, non mangiano le foglie di cavolo o altre colture e inoltre, aggiungono dall’azienda introbiese, “andiamo fieri della loro presenza sulle nostre melanzane perché conferma il rispetto che abbiamo per la natura”.
Ma accanto ai terreni di Res Naturae, anche da Primaluna giungono immagini analoghe che ne documentano la placida esistenza allo stato larvale. Anche qui, impressiona la grandezza – facilmente comprensibile grazie all’accostamento al dito di una mano.
E pure nel giardino di quest’altro paese c’è un filo di orgoglio per ospiti che rappresentano “un buon segno” dal punto di vista ambientale.
Qualcuno si chiede se le presenze della “testa di morto” si possa collegare al cambiamento climatico, in particolare all’ondata di caldo di quest’anno; in realtà a detta di chi se ne intende è difficile trovare un “filo rosso” definitivo.
Comunque sia, il risultato estetico è notevole, come testimoniano le foto pubblicate in questa pagina.
RedAmb
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*Questo articolo è dedicato alla memoria di due grandi appassionati di fauna e flora valsassinese, scomparsi di recente e che ci avrebbero certamente aiutati (e corretti): Flavio Selva e Giampiero Goggi.
Una ‘testa di morto’ fotografata in Valsassina da Gabriele Gritti (2022)