PAGNONA – Un parroco Alpino in tutti i sensi don Matteo Albani, accolto con calore dai fedeli di Pagnona durante la messa d’ingresso in occasione della festa della Madonna dell’Addolorata di Pagnona. A presentare il nuovo parroco il vicario episcopale monsignor Maurizio Rolla che ha concelebrato la funzione con don Raffaele Busnelli, eremita a Gallino; don Michele Bittera, nativo di Pagnona e Vicario parrocchiale a Cologno Monzese; Padre Livio Tagliaferri, nativo di Pagnona e missionario comboniano a Milano; don Gianmaria Manzotti di Barzio, Vicario per la pastorale giovanile della valle. Nel suo discorso don Maurizio ha sottolineato come “nella continuità del ministero sacerdotale si esprime l’natura pastorale della chiesa, in cui Cristo vive e opera per mezzo di coloro ai quali il Vescovo affida una porzione del suo gregge”.
Ad accompagnare don Matteo lungo la strada fino nella parrocchiale il sindaco di Pagnona Martino Colombo assieme a quelli di Casargo e Premana e dal maresciallo della stazione CC di Casargo.
Nell’omelia il neo parroco, che ha tenuto a sottolineare la propria appartenenza agli Alpini indossando più volte il cappello che ne è simbolo, ha evidenziato che: “Il nostro nuovo cammino insieme ha dei pilastri portanti sui quali possiamo crescere nella fede. Dobbiamo unirci nell’ascolto della Parola di Dio: siamo abituati a rompere le scatole al Signore, abbiamo sempre da chiedere e ci dimentichiamo che dobbiamo imparare ad ascoltare. Le parole del Signore non arrivano solo attraverso i testi liturgici, ma soprattutto dentro l’anima e il cuore di ognuno di noi”.
“La seconda cosa più importante – ha proseguito don Matteo – è celebrare i Sacramenti, soprattutto l’Eucarestia. Non esiste Chiesa, non si può costruire una Comunità senza l’Eucarestia che è il senso stesso della Comunione. Comunione, insieme al Signore e ai fratelli della comunità. La terza colonna portante è vivere la vera carità, vivere coltivando nel cuore quell’amore che Gesù ci ha indicato dicendo: ama il prossimo tuo come te stesso. La carità soprattutto verso i più piccoli e deboli: chi sta soffrendo, chi si sente solo, chi ha bisogno anche solo di un sorriso o una pacca sulla spalla. I piccoli che sono i bambini da custodire e da indirizzare sulla via del Vangelo e della Fede”.
Il nuovo parroco ha così concluso: “Mi piacerebbe che questo sia il cammino che costruiremo insieme in questi anni. Un cammino che il nuovo parroco non deve tracciare ma solo ricordare, perché ci è già stato indicato dal Signore. Ricordando la festività di Maria, che contempliamo come Addolorata, bisogna mettersi all’ascolto della Parola, Lei stessa abbia saputo superare il dolore fidandosi di Dio. Così dobbiamo sempre fare tutti noi nella nostra Comunità e nell’esperienza di fede di ciascuno”.
Foto Ivo Buttera e altri