Buongiorno Signor Direttore,
poco fa sfogliando la solita rassegna stampa mattutina e sobbalzando sulla sedia ho saputo che finalmente un giudice italiano ha stabilito che gli alberi vanno tutelati e non si possono abbattere se non esiste un reale rischio per la pubblica incolumità: lo ha fatto con l’importante sentenza del Consiglio di Stato Sez. V, 27 ottobre 2022, n. 9178.
Da affezionato villeggiante cresciuto in alta Valsassina ho subito pensato che questa interessante determinazione dell’autorevole consesso potrebbe facilitare l’esistenza a quei secolari platani che a Cortabbio si vorrebbero invece tagliare in nome di non ancora precisate motivazioni tecnico viabilistiche ma la diversa “sentenza” sembra sia già stata vergata nelle segrete stanze di chi può o più semplicemente pensa di poterlo fare senza che nessuno abbia da chiedere le dovute verifiche nelle cosiddette “Sedi più opportune, nessuna esclusa”.
Sembra molto strano che questi innocui alberi possano improvvisamente creare problemi alla pubblica incolumità. La cosa, ammesso e non concesso, è infatti avvenuta solo dopo che si è cominciato a parlare di redditizie permute pro-viabilità provinciale e improvvide rotonde che proprio nello loro vicinanze dovrebbero vedere la luce per spianare la strada a una nuova bretella verso Bormio 2026. Ci passo davanti da quando sono piccolo e mi spiacerebbe davvero se li abbattono.
Le confesso che ho seguito con la dovuta attenzione il dibattito ospitato sulle pagine di Valsassinanews a difesa di questi indifesi monumenti della natura e le confesso, con il cuore in mano, che spero che non siano sacrificati.
Ben venga se questa sentenza porterà nuove frecce all’arco delle Associazioni ambientaliste che più facilmente potranno sostenere in tutte le sedi che non si possono tagliare gli alberi senza validi motivi e certamente non lo si potrà ancora fare solo sulla base di una generica e vaga ordinanza, senza comprovate e verificabili motivazioni.
Un villeggiante
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