BARZIO – “Non vogliamo togliere lo scuolabus, solo ottimizzare i costi che stanno diventando troppo gravosi e avvantaggiano solo alcuni studenti”. Così il sindaco di Barzio Giovanni Arrigoni Battaia in consiglio comunale parlando dei costi del pulmino scolastico e del coinvolgimento dei genitori nella ricerca di una solizione.
A margine di un consiglio comunale ordinario, a Palazzo Manzoni si è affrontato il tema dello scuolabus. Votato il piano per il diritto allo studio per l’anno scolastico in corso, il consigliere di minoranza Piergiorgio Airoldi ha colto l’occasione per chiedere lumi sulla questione che da settimane tiene banco tra i genitori degli studenti di elementari e media, un argomento che il Comune di Barzio sta affrontando in quanto capoconvenzione ma che interroga anche gli altri paesi dell’altopiano.
“Quello che abbiamo fatto è un segnale di grande apertura verso la popolazione da parte di questa amministrazione – spiega il primo cittadino in riferimento alla lettera inviata ai genitori -. Abbiamo voluto mettere a conoscenza le persone del costo del servizio chiedendo eventuali suggerimenti perché siamo passati da mille euro ad alunno a quasi duemila ed è un costo per noi eccessivo. Abbiamo ricevuto le proposte di alcuni genitori (alcune valide, altre che sappiamo già non essere percorribili) e le valuteremo insieme agli altri sindaci”.
“Il nostro obiettivo è ottimizzare i costi – interviene l’assessore alla partita, Giovanna Piloni -, come in parte già fatto nel 2019 riducendo i passaggi e di conseguenza i costi. Ora il contratto è in scadenza e quindi è il momento giusto per prendere una decisione”.
Airoldi ricorda però che si sta parlando di diritto allo studio, che va garantito, e aggiunge la promessa fatta dagli amministratori nel 1998 – sindaco Maurizio Casari – quando si decise di chiudere le scuole di Barzio per unirle al plesso di Cassina: “All’epoca ero tra questi banchi e ci venne assicurato che mai sarebbe venuto a mancare il servizio scuolabus!”
A chiudere la discussione il sindaco che, parlando di diritto allo studio, fa un’altra promessa: “I soldi che riusciremo a risparmiare dallo scuolabus verranno destinati ad altre attività per i ragazzi in età scolare, ad esempio dopo scuola o corsi di lingua. Un sistema più democratico perché chiunque potrà usufruirne, invece lo scuolabus costa tanto ma avvantaggia solo alcuni a scapito di chi si arrangia con risorse proprie”.
Cesare Canepari
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