Egregio Direttore,
leggendo anche oggi su Valsassinanews gli articoli sulle difficoltà viabilistiche in cui si dibatte il territorio della Valsassina dopo che la recente frana ha bloccato la nuova Lecco-Ballabio e di conseguenza il traffico veicolare ha intasato anche i quartieri alti della città capoluogo, mi é tornato alla mente che il progetto offerto alla Comunità Montana nel 2012 dall’arch. Alberto Nogara per realizzare un tunnel tra Taceno e la statale 36, proprio una decina di anni fa, era stato portato all’attenzione anche dei vertici della Provincia di Lecco ma esattamente come é avvenuto in Comunità Montana non se ne fece nulla. Evidentemente, anche lì, non é stato preso nella dovuta considerazione.
Certo in quegli anni non si disquisiva di PNRR e i fondi Europei evidentemente erano destinati ad altre priorità, vero o presunte che fossero: sta di fatto che se gli enti sovraccomunali, Regione in testa, avessero creduto in questa soluzione finanziandola almeno in parte, non saremmo qui ancora oggi con un pugno di mosche in mano, ipotizzando per l’ennesima volta costi e tempi di realizzazione delle annose migliorie previste per la Taceno-Bellano. Anch’io, inevitabilmente, penso alle Olimpiadi di Bormio 2026 e non bisogna essere un ingegnere del traffico per immaginare che se arriviamo in queste condizioni a quell’appuntamento, ci sarà poco da stare allegri e ciò anche in considerazione della incompleta bretella di Primaluna/Cortabbio ma senza dimenticare le conseguenze che questa situazione continuerà ad avere sul nostro quotidiano oltre che sull’Economia e lo sviluppo del Turismo in Valle.
Tale soluzione doveva, invece, essere presa seriamente in considerazione visto che fin da allora si insisteva nel voler “usare” la Valsassina come un corridoio indispensabile in caso di criticità viabilistiche anche in conseguenza di calamità naturali: era questa un’opera prioritaria perché sarebbe risultata utile al traffico locale e un’ alternativa veramente praticabile alla viabilità della Riviera tra Lecco e Colico. Invece e purtroppo é stata vista come una spesa necessaria solo per “quei quattro gatti della Valsassina” che già avevano avuto la nuova Lecco-Ballabio e dunque se ne stessero tranquilli per un bel po’.
I nostri amministratori si sono appiattiti su questa posizione e i risultati li vediamo e li subiamo ancora oggi: se non sono bastati 40anni per avviare la “Variante di Primaluna”, di questo passo per vedere la galleria in questione temo che non basti un secolo intero.
Si fosse coinvolta a suo tempo l’ANAS si sarebbe impostata almeno la soluzione progettuale anche per questa seconda parte della problematica viabilità locale, indispensabile per raggiungere in tempi decenti e in ogni frangente sia il Lago che le valli più a Nord. La galleria tra Taceno e Portone, oggi, avrebbe fatto davvero comodo al comprensorio Valsassina ma anche alla Valtellina soprattutto in occasione delle ricorrenti interruzioni delle rete stradale per i più vari motivi: in questo contesto, il costo e la realizzazione dell’opera assumono, infatti, una “dignità” diversa e compatibile con il luogo e le finalità generali per le quali verrà prima o poi realizzata.
Purtroppo la lungimiranza non é di questo mondo.
Claudio Baruffaldi
Già sindaco di Primaluna (1985-1995),
presidente Comunità Montana VVVR (1992-1996)
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