A pochi giorni dal voto per il rinnovo del Consiglio regionale della Lombardia quel che stupisce è il silenzio di chi a metà gennaio ha fatto sapere ai cittadini della Valsassina che c’è la speranziella di veder realizzata integralmente la “Variante di Primaluna” bypassando anche il centro abitato di Cortabbio, come del resto era già previsto dagli strumenti urbanistici voluti dagli amministratori di quel comune fin dai primi anni ’80: più di qualcuno fra i compaesani mi aveva manifestato soddisfazione per la buona novella, fatta decollare nell’aere post Natalizio in modo del tutto insperato ma veleggiando verso la fine del mese gli stessi amici del paese hanno espresso la loro delusione per quello che ora rischia di essere percepito non come un messaggio rassicurante ma solo ed esclusivamente come una boutade elettorale o peggio elettoralistica. Speriamo di no, dico io.
Il silenzio degli addetti ai lavori è ancora più strano se si considera che in queste settimane di campagna elettorale gli aspiranti al soglio si sono confrontati sui media, affrontando i temi più disparati e legati, di volta in volta, all’Autonomia regionale ma anche a Welfare e solidarietà, Sanità e sicurezza, Impresa e lavoro oltre che Sostenibilità e innovazione nel settore agricolo. Tutto ciò premesso e a maggior ragione è del tutto incomprensibile il mutismo che ancora permane su questo tema viabilistico così importante per la Valsassina, il suo Turismo ma anche per le altre attività socio-economiche che garantiscono lavoro e benessere alla popolazione.
Per quanto mi riguarda, anch’io spero di avere una risposta prima di avviarmi al seggio e per questo confido anche nei buoni uffici di qualche candidato che dovrebbe infatti ricordarsi che nel suo programma esiste un capitolo riservato a “Mobilità, infrastrutture e interconnessioni tra i territori”. In vista delle Olimpiadi di Bormio del 2026, seppur tardivamente ma nel rispetto della onnipresente “Par condicio”, ci dicano anche gli altri concorrenti cosa ne pensano e soprattutto se vorranno onorare gli impegni presi, per ora, sempre e solo sugli organi di stampa e mai in un pubblico dibattito con la popolazione interessata della nostra verde vallata.
Al dunque e a ben pensarci, questo disinteresse diffuso e questi ritardi, anche per quanto riguarda le dovute informazioni da garantire ai cittadini-elettori, affonda le sue radici nel fatto che attualmente non abbiamo un rappresentante in Provincia che porti avanti le nostre istanze e quello che ancora di più va sottolineato è che, nonostante tutte le problematiche territoriali che ancora attendono di essere risolte, nessun Amministratore pubblico della Valsassina si è presentato alle Elezioni regionali, anche solo come candidato di bandiera: stando così le cose non potremo di certo meravigliarci se, fuori porta, continueranno a considerarci come la Cenerentola di Lombardia e i finanziamenti importanti, passandoci sotto al naso, andranno verso altri territori più attivi politicamente e che infine saranno meglio rappresentati anche nel parlamentino milanese.
Claudio Baruffaldi