Da domenica sera le caselle e-mail che fanno riferimento ai domini libero.it e virgilio.it sono inaccessibili. Gli utenti non possono raggiungere il servizio, che in alcuni casi è pagamento, è sono così impossibilitati a gestire la propria posta elettronica, disporre dei propri contatti e contenuti, e sono inibiti inoltre alcuni servizi che hanno come “ponte” la posta elettronica, quali per esempio autenticazione spid, recupero password, codici di prenotazione etc. …
Un disagio enorme che si stima coinvolga almeno 11 milioni di persone, ma se è oggettivo che alla base della comunicazione vi è uno scambio, ovvero un soggetto che vuole esternare un messaggio ed uno o più destinatari che lo dovrebbero ricevere, il grave disservizio assume dimensioni ancora più gigantesche. Ciò che è evidente è che si tratta di un danno che viene scaricato sull’intero sistema Paese, il quale si affida, e si affanna, sulla via della digitalizzazione vista come chiave di volta per le sfide contemporanee.
La società Italiaonline, cui fanno riferimento i due domini, ha diramato tre laconici comunicati con i quali escludeva attacchi esterni e la violazione dei dati ( c.d. data breach), sino all’ultima comunicazione di poco fa, la quale attribuisce la vicenda ad un bug del sistema operativo che verrà risolto entro le prossime 24/48 ore (come se non vi fosse alcuna differenza tra le due misure temporali).
L’indignazione corre sui social ed è stata ripresa da alcuni media, ciò che stride è l’assordante silenzio, è proprio il caso di dirlo, da parte dell’ Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, la quale nel recente passato è intervenuta per questioni di minor rilievo, ma non ha ritenuto sino a questo momento intervenire sulla questione, ciò in aperto contrasto con il compito d vigilanza che la stessa deve compiere affinché a cittadini ed imprese sia garantito il diritto alla segretezza, libertà ed integrità delle reti di comunicazioni.
Antonio Pasquini
Casargo
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