UN BIENNIO SCOLASTICO IN VALSASSINA? DIBATTITO CON TESI CONTRASTANTI, MA NASCE L’IDEA DI UN SONDAGGIO TRA I GENITORI



BARZIO – Nuovo dibattito nella sede della Comunità Montana sulla possibilità di portare in Valsassina un biennio di scuola superiore. Tema “antico” eppure ancora da sgrossare, se è vero che siamo tutt’ora al (complicato) confronto, preventivo, su quale tipo di indirizzo di studio si voglia provare a impiantare quassù in Valle.

E se il mondo degli imprenditori doveva partecipare, alla fine forse solo un industriale si è presentato nella sala ‘Pensa’ – intervenendo peraltro con argomentazioni interessanti: si è trattato del sindaco di Cortenova Sergio Galperti.

Da quest’ultimo la sottolineatura che il famoso biennio serve molto in un contesto in cui ci sono molti ingegneri, tecnici specializzati eccetera ma spesso manca banalmente chi sappia “dare delle martellate”. Inoltre, “chi vuole fare il meccanico dovrebbe frequentare le officine già mentre studia per capire se è tagliato per quel lavoro. Manca manodopera, e i ragazzi che vogliono lavorare dovrebbero potere sperimentare in loco“.

Qualche proposta, a volte contrastante, da parte di alcuni dei (non molti) sindaci presenti: quello di Introbio butta lì la proposta di un biennio di agraria, altri parlano di indirizzo meccanico, di meccatronica e alimentare ma poi emerge il richiamo – in particolare da parte del presidente dell’ente ospitante Fabio Canepari – contro i possibili “doppioni”. Anche il numero 1 della C.M. ha invitato a collegarsi direttamente con le ditte. “I laboratori – dice Canepari – si facciano in azienda“.

Renato Cazzaniga dirigente del CPIA di Lecco e del Comprensivo di Cremeno ha segnalato come per una ipotesi come quella del famoso biennio servano sedi, spazi, laboratori oltre alla scontata volontà di realizzare il progetto. Ci sono da capire le esigenze del Fiocchi, tuttavia l’istituto sostiene che al momento non vi sia la disponibilità del professionale del capoluogo. Ecco allora la proposta di Cazzaniga di un sondaggio con i genitori dei ragazzi per capire se ci sia gradimento e soprattutto quale indirizzo venga prescelto in caso di “salita” in Valsassina.

Ottimista (come sempre, il biennio d’altra parte è una sua “idea fissa”) il consigliere provinciale Carlo Malugani che porterà a Villa Locatelli gli esiti dell’incontro di oggi e poi terrà informata la Comunità Montana sugli eventuali sviluppi del dibattito. Anche il promotore dell’iniziativa oedierna si è dichiarato contrario ai “doppioni” e ha confermato: “due anni qua e tre a Lecco, con percorsi innovativi. L’agroalimentare c’è già a Colico, inutile raddoppiare. Se riusciremo ad avere due anni di superiori in Valle, non si dovrà trattare di una soluzione di Serie B“.

Infine, la proposta di allargare il potenziale nuovo istituto “anche agli adulti”, una forma di scuola serale “dove potersi riqualificare”.

RedVN

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